Il referendum in Grecia

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    Domenica, salvo accordi dell'ultima ora nella giornata di oggi, ci sarà un referendum in Grecia sulla proposta di accordo fatta da FMI, Commissione Europea ed Eurogruppo (il gruppo informale dei ministri delle finanze della zona €, guidato dall'olandese Djisselbloem). Dopo mesi di trattative, il governo greco non è riuscito a raggiungere un accordo con la troika (BCE-FMI-Commissione UE) per mettere fine alle misure di austerity. Per questo ha deciso di far votare ai cittadini l'ultima proposta fatta dalle istituzioni, che prevede tagli alle pensioni, avanzo primario molto elevato (dall'1 al 3,5% del Pil nel triennio 2015-2018) e altre misure in continuità con le politiche precedenti, in cambio di nuova liquidità per pagare gli interessi sul debito, per la maggior parte allo stesso FMI e alla stessa BCE. È molto interessante leggere il testo della proposta che aveva fatto il governo greco una settimana fa, ricco di cancellature e linee rosse da parte di Djisselbloem, ma soprattutto della Lagarde, capo dell'FMI, che i maligni dicono improvvisamente irrigidita, fino a far saltare l'accordo, che solo 7 giorni fa era davvero vicino, perché in odore di rielezione.

    Non solo diversi economisti, come i premi Nobel Stiglitz e Krugman, e il francese Piketty hanno riconosciuto le ragioni di Tsipras, e hanno invitato i greci a votare no, ma perfino l'FMI ha più volte ammesso le sue colpe sulle politiche di austerity greche e sul modo in cui hanno trattato i problemi di debito pubblico (ci sono svariati papers in giro). Perché allora tante resistenze? A mio modo di vedere ciò è dovuto al fatto che il problema non è più (e forse non lo è mai stato) di tipo tecnico, ma di tipo strettamente politico: la Troika sta difendendo a tutti i costi se stessa.

    Se domenica vince il si, Tsipras ha già annunciato che in tal caso si dimetterà, dunque probabilmente si tornerà ad elezioni e si formerà una grande coalizione fra popolari e socialisti che applicherà i dettami europei.
    Se invece vince il no, non è ancora chiaro cosa succederà. Infatti, il referendum non è sulla permanenza o meno nell'Euro, ma solo sulla proposta di accordo. Lo stesso ministro delle finanze greco Varoufakis ha detto che il governo non vuole tornare a stampare dracme. Anche il suo omologo tedesco, il "superfalco" Schauble, ritiene che una vittoria dei no non implica necessariamente una "Grexit". Questo perché nessuno sa bene come uscire dall'Euro, non esistendo una procedura ben definita. Non sarebbe infatti possibile tornare dall'oggi al domani a stampare valuta nazionale, ma ci vorrebbe molto tempo per fissare nuovamente i cambi, ricontrattare i debiti, rivalutare i contratti, ecc. Oltrettutto, vista la posizione del governo greco, dovrebbe essere la BCE a "buttare fuori" dall'Euro la Grecia.
    L'unica cosa certa al momento, è che la Grecia è da oggi insolvente nei confronti del Fondo Monetario Internazionale.
     
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  2. the.hangman
     
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    non mi intendo di economia,ma sono sufficientemente maligno da arrivare pensare a cose che io stesso ritengo fantapolitica,quindi dal basso della mie ignoranza in materia ma basandomi solo su quello che sento e leggo,la mia mente malata è arrivata a pensare :
    "ma non potrebbe essere possibile che tutto quello che sta accadendo alla grecia è una sorta di prova,per vedere cosa succede a livello economico in determinate situazioni?per questo credo che la grecia alla lunga uscirà dall'euro."

    ripeto,è un pensiero di chi non conosce le varie meccaniche economiche
     
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    la cosa che spaventa maggiormente l'eurozona non è l'uscita della Grecia dall'Euro, in fondo non conta nulla, ma un suo scivolamente verso l'orbita russa
     
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    quello che non mi è chiaro è come mai ci sia tutta questa convinzione che vincerà il si. Alla fine questo referendum è un po' un banco di prova per la credibilità di Tsipras, che comunque ha vinto le elezioni da poco.
     
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    in realtà deve vincere il No, ovvero rifiutare gli accordi con la Troyka (o come cavolo si scrive)
     
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  6. the.hangman
     
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    anche io ,come baba ,vedo troppa convinzione degli addetti ai lavori sulla vittoria del si,io penso succeda il contrario
     
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  7. Pablo88
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 2/7/2015, 11:22) 
    quello che non mi è chiaro è come mai ci sia tutta questa convinzione che vincerà il si.

    Ma chi dice queste boiate?

    CITAZIONE (C@te @ 2/7/2015, 12:24) 
    in realtà deve vincere il No, ovvero rifiutare gli accordi con la Troyka (o come cavolo si scrive)

    Chiariamo sempre una cosa però: qui non si tratta di un sì per l'Europa secondo la troika o un no per l'Europa secondo Peppe Grillo.
    Anzitutto qualunque sia l'esito la Grecia avrebbe assolutamente l'intenzione di rimanere nell'euro e di contribuire alla stabilità delle misure della moneta unica in tutti i mercati che ne fanno parte. Questo secondo me implica che il gruppo di Tsipras è sì un gruppo che cerca di andare "controcorrente", ma anche che sta tentando strade rischiose nel nome della consapevolezza e non esclusivamente in quello del populismo come farebbe qualcun altro. Il bagaglio tecnico c'è ed è ingiurioso fare queste comparazioni.
    Inoltre non può esistere un "deve vincere" da nessuna delle due parti, si sta scrivendo un capitolo nuovo nella storia ancora breve dell'UE e nessun analista serio e imparziale sa dire cosa succederebbe se vincesse il "no", del resto l'esito non sarebbe scontato neanche se vincesse il "sì".

    L'unico effetto che si sta avendo ora è che i mercati sono impazziti e purtroppo è rallentata pure l'importazione di cibo e medicinali. Spero per tutti che Lunedì arrivi in fretta e che l'affluenza alle urne sia la più alta possibile.
     
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    avevo basato il mio commento sul fatto che le borse avevano avuto un'impennata ipotizzando il si
    cosa che da due giorni a questa parte è rientrata, a quanto pare
     
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    Baba, ma tu cosa intendi per "sì"?
     
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  10. Pablo88
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 3/7/2015, 18:16) 
    avevo basato il mio commento sul fatto che le borse avevano avuto un'impennata ipotizzando il si
    cosa che da due giorni a questa parte è rientrata, a quanto pare

    L'impulsività dei mercati è proverbiale, gli effetti vanno visti nel lungo periodo.
    Io personalmente ho imparato a non dare troppo peso alle euforie dei mercati, del resto tanto per fare un esempio basterebbe vedere il tracollo che si ha avuto con lo spread ad ogni annuncio di cambio di governo che abbiamo avuto da Monti nel 2011 a Renzi. Poi, dopo la prima settimana di governo, lo spread è puntualmente risalito ghgh.
    Poi, tornando a questo evento, c'è anche da aggiungere quelle drammatiche code al bancomat che si sono avute nei giorni scorsi, prima che le banche stesse per tutelarsi hanno deciso di chiudere. La gente cerca di perderci il meno possibile nel caso in cui avvenga lo scenario più tragico (ma questo non vuol dire che ci abbia perso le speranze), e naturalmente data anche questa visione ci sta anche l'investitore che decide al pari loro di ridurre il rischio o di uscirne fuori.

    Ideologicamente la questione è diversa, e tra l'altro sembra davvero un 50 e 50.
     
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    L'Euro ha un problema strutturale che ovviamente non è stato reso noto (anche perchè il 99.9% delle persone non lo capirebbe).
    E il problema è semplice : la sovranità monetaria è stata centralizzata ma la gestione del debito è rimasta a livello nazionale. Il debito è diventata una questiona Nazione <-> Europa (BCE), avrebbe potuto funzionare se anche il debito fosse stato Europa <-> Europa.

    In pratica immaginetevi l'italia, con la Lira, ma in cui ogni regione aveva dei debiti che doveva saldare vendendo "Bond Regionali" all'Italia (che gli avrebbe chiesto la restituzione dello stesso con interessi + regole di austerity, pareggio bilancio etc etc....).

    Ora bisogna solo capire se l'Europa allenterà la corda (riformulazione dei debiti, delle politiche di austerity etc etc) oppure creerà un precedente di sangue e lacrime (perchè se dovesse verificarsi il Grexit non sono ben sicuro che i Greci abbiano idea di cosa gli aspetta).

    La cosa veramente terribile è che in questo accordo "sovranazionale" europeo la democrazia è morta in maniera lampante.

    Non mi meraviglio di quello che è successo, me lo aspettavo da almeno 4 anni.
    Ah, e se non cambiano le politiche Europee noi siamo i prossimi assieme agli altri "Maiali" (https://it.wikipedia.org/wiki/PIGS)

    Quindi intanto passate al Bitcoin :sisi:
     
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    Assolutamente ragione.

    Tra l'altro la prima cosa che fecero gli stati uniti d'america alla loro unificazione fu proprio unificare il debito pubblico dei vari stati.
     
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    per "si" intendo non accettare le politiche della troika, shag
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    allora deve vincere il no. :sisi2:
    poi loro dicono che se vince il No non significa uscire dall'Euro. In realtà senza aiuti le banche lunedì sono già belle che fallite
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 3/7/2015, 22:45) 
    per "si" intendo non accettare le politiche della troika, shag

    Nel referedum il SI sarà per Accettare.
    Anche col NO comunque andranno avanti a negoziare, e appena si renderanno conto che l'europa gli taglia tutti i servizi finanziari "fisici" e quelli virtuali (Che sono già bloccati http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-...ml?uuid=ACdhWDL) allora preferiranno perire lentamente che morire di fame.
    Non glielo permetteranno, uscire da una moneta come l'euro lo puoi fare solo sostenuto dall'europa stessa, il che vuol dire riacquisire la sovranità monetaria con cambio Euro-Moneta Nazionale di 1:1.
    Il risultato sarebbe troppo positivo : la Grecia ripagherebbe il debito e non rientrerebbe in Europa creando un precedente dalle conseguenze impensabili, ovvero, altri paesi vorrebbero uscire o l'Europa sarebbe davvero costretta a riformulare tutte le politiche economiche da zero.
     
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100 replies since 1/7/2015, 09:35   1096 views
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