Il referendum in Grecia

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    CITAZIONE (Èttore @ 5/7/2015, 09:37) 
    Allo stesso tempo, svalutare rende anche molto poco conveniente per i greci comprare prodotti stranieri, quindi preferiranno comprare prodotti greci equivalenti.

    certo, peccato che la Grecia nno produca automobili, macchinari agricoli, macchine utensili in generale.
    Magari anche Tzirpas avesse iniziato a tassare gli armatori che non pagano un centesimo di tasse sarebbe stato meglio no? E ricordiamoci che la grecia non ha praticamente un ufficio o una struttura organizzata per la riscossione dei tributi e controllare gli evasori :hihi:
    La svalutazione serve nel breve periodo. L'Italia con la Lira esportava molta merda perché costava poco, il valore del made in Italy era relegato a poche eccellenze. Francesi e tedeschi sono partiti trent'anni prima a valorizzare i loro prodotti, indipendnetemente dal prezzo.
     
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    Si Ettore, ma come ti dicevo ieri sera credo che la domanda di quei beni risponda alla variazione del prezzo fino a un certo punto. Per quanto costino poco, non vuoi comprare più di un tot di olive e yogurt (messa giù male). Comunque non era questo il punto del mio discorso. Quello che volevo dire è che non ha senso uscire da un'unione monetaria per poi cedere nuovamente la sovranità monetaria con un cambio fisso. Inoltre, se vuoi pagare il debito con moneta "nuova", il cambio si svaluta per forza.
     
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    CITAZIONE (Creeping Death @ 5/7/2015, 09:47) 
    ha senso uscire da un'unione monetaria per poi cedere nuovamente la sovranità monetaria con un cambio fisso. Inoltre, se vuoi pagare il debito con moneta "nuova", il cambio si svaluta per forza.

    esatto. Primo, nessuno ti accetterebbe un cambio fisso. Teniamo presente che la Grecia entrò nell'Unione Monetaria col cambio 1 €=350 Δρ, oggi un ipotetico cambio sarebbe 1€=500 Δρ.
     
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  4. Èttore
     
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    CITAZIONE (Creeping Death @ 5/7/2015, 09:47) 
    Si Ettore, ma come ti dicevo ieri sera credo che la domanda di quei beni risponda alla variazione del prezzo fino a un certo punto. Per quanto costino poco, non vuoi comprare più di un tot di olive e yogurt (messa giù male). Comunque non era questo il punto del mio discorso. Quello che volevo dire è che non ha senso uscire da un'unione monetaria per poi cedere nuovamente la sovranità monetaria con un cambio fisso. Inoltre, se vuoi pagare il debito con moneta "nuova", il cambio si svaluta per forza.

    Sìsì, infatti, è quel che sostengo anch'io.

    E io già ieri sera ti rispondo, che bisogna guardare la situazione dell'elasticità delle importazioni e delle esportazioni al cambio. Sto cercando dei dati affidabili ma non li trovo, trovo invece opinioni di più gente che concorda che comunque rispettano la condizione, e dunque, tornando a shag...

    CITAZIONE
    certo, peccato che la Grecia nno produca automobili, macchinari agricoli, macchine utensili in generale.
    Magari anche Tzirpas avesse iniziato a tassare gli armatori che non pagano un centesimo di tasse sarebbe stato meglio no? E ricordiamoci che la grecia non ha praticamente un ufficio o una struttura organizzata per la riscossione dei tributi e controllare gli evasori :hihi:
    La svalutazione serve nel breve periodo. L'Italia con la Lira esportava molta merda perché costava poco, il valore del made in Italy era relegato a poche eccellenze. Francesi e tedeschi sono partiti trent'anni prima a valorizzare i loro prodotti, indipendnetemente dal prezzo.

    Non c'entra niente cosa produci e cosa non produci. Se svaluti, e rispetti determinate condizioni, le esportazioni crescono e le importazioni calano.

    = diminuisci il debito privato
    = le banche respirano
    = il debito pubblico respira

    Punto.

    Altre considerazioni del tipo "i tedeschi sanno valorizzare i loro prodotti" o cose del genere (lasciamo stare i francesi che non stanno mica tanto bene pure loro) non c'entrano molto. Anche perché gli strumenti con cui i tedeschi hanno drogato le loro esportazioni non sono proprio belli belli.

    Cheers,
    Ettore
     
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    CITAZIONE (Èttore @ 5/7/2015, 09:54) 
    Non c'entra niente cosa produci e cosa non produci. Se svaluti, e rispetti determinate condizioni, le esportazioni crescono e le importazioni calano.

    = diminuisci il debito privato
    = le banche respirano
    = il debito pubblico respira

    Ok, ma il giochino funziona sul medio periodo. Lo poteva fare l'Italia che ha pure un apparato industriale con i controcoglioni (nonostante tutto siamo la terza economia europea, non dimentichiamocelo). La Grecia non ha nulla (si potrebbe discutere perché l'hanno fatta entrare in Europa...)
     
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  6. Èttore
     
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 5/7/2015, 09:59) 
    CITAZIONE (Èttore @ 5/7/2015, 09:54) 
    Non c'entra niente cosa produci e cosa non produci. Se svaluti, e rispetti determinate condizioni, le esportazioni crescono e le importazioni calano.

    = diminuisci il debito privato
    = le banche respirano
    = il debito pubblico respira

    Ok, ma il giochino funziona sul medio periodo. Lo poteva fare l'Italia che ha pure un apparato industriale con i controcoglioni (nonostante tutto siamo la terza economia europea, non dimentichiamocelo). La Grecia non ha nulla (si potrebbe discutere perché l'hanno fatta entrare in Europa...)

    E perché mai dovrebbe funzionare solo sul medio periodo?

    Cheers,
    Ettore
     
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    perché se NON produci un belino di nulla devi pagare cari i lavorati e manufatti, o almeno i macchinari per produrli, e per rientrare dalle spese devi aumentare i prezzi, quindi inflazione, minor potere d'acquisto, contrazione consumi, meno introiti per lo stato, aumento del debito, cazzi nel culo

    P.S. dieci anni fa sono convitno che su questo forum non avrei trovato manco uno disposto a discutere di uscita dall'euro, politiche monetarie ed inflazionsitiche, eravate tutti pro europa fino alla morte :hihi:
     
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  8. Èttore
     
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 5/7/2015, 10:17) 
    perché se NON produci un belino di nulla devi pagare cari i lavorati e manufatti, o almeno i macchinari per produrli, e per rientrare dalle spese devi aumentare i prezzi, quindi inflazione, minor potere d'acquisto, contrazione consumi, meno introiti per lo stato, aumento del debito, cazzi nel culo

    P.S. dieci anni fa sono convitno che su questo forum non avrei trovato manco uno disposto a discutere di uscita dall'euro, politiche monetarie ed inflazionsitiche, eravate tutti pro europa fino alla morte :hihi:

    Ah, io sicuramente lo ero.

    Dove sono i dati che dimostrano che la grecia non produce un belino di nulla?

    Cheers,
    Ettore
     
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    Nonostante la tradizione agricola, la Grecia non è particolarmente favorita dal territorio prevalentemente montuoso e dal clima spesso secco. Il prodotto principale è il frumento, soprattutto coltivato nelle pianure della Macedonia e della Tracia, seguono l'orzo, il mais, il riso e l'avena. Più rilevanti ai fini commerciali sono alcune colture di tipo arboreo quali l'olivo (la Grecia è il terzo produttore d'olio d'oliva del mondo) la vite e gli agrumi, destinati in buona parte all'esportazione. Dall'uva si ricavano notevoli quantità di vino, rinomato anche all'estero, ma molto rilevante è anche la produzione di uva passa. In crescita sono le produzioni di cotone e di tabacco. Altri prodotti agricoli sono semi oleaginosi, barbabietole da zucchero e prodotti ortofrutticoli.

    Il manto forestale è assai povero, quindi modesta la produzione di legname, contenuta anche l'attività zootecnica, prevalentemente limitata dalla scarsità di pascoli. Relativamente carente anche la pesca.

    Il sottosuolo presenta una certa varietà di minerali, ma spesso in quantità esigue. Le principali produzioni minerarie sono di nichel, bauxite e magnesite. Si estraggono inoltre lignite, minerali di ferro, manganese e argento. Famosi i marmi e lo smeriglio (nell'isola di Nasso), oltre ai materiali da costruzione in genere. La produzione di energia elettrica poggia per il 70% sul petrolio di importazione.

    L'industria ha subito un forte sviluppo in particolare nel settore tessile (soprattutto cotone, ma anche fibre sintetiche) nel settore alimentare (industrie vinicole, zuccherifici, oleifici, birrifici) e nella manifattura del tabacco. Un certo impulso hanno subito inoltre l'industria chimica e petrolchimica, della siderurgia (laminati di ferro) e della metallurgia (piombo, alluminio).


    Leggi tutto: www.grecia.cc/economia_della_grecia.html#ixzz3f0GmUgxV

    quindi materie prime, qualche aziendina nel ramo del tessile (che deve vedersela con la piccola concorrenza cinese) e poco altro. Immagina pagare il petrolio con dracme svalutate per poter creare energia elettrica. Avresti l'energia più cara d'Europa, aumenterebbero i costi di produzione ecc. Ah, il PIL della Grecia è paragonabile a quello della provincia di Varese
     
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  10. Èttore
     
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    Nono, questo a me non interessa, questi non sono dati economici. Sono dati folkloristici. Che comunque non dimostrano una situazione disastrosa. E non tengono conto del terziario, che è un settore gigantesco per la grecia. E sappiamo benissimo che ospitare turisti equivale ad esportare servizi.

    Io voglio sapere se è vero che le industrie greche, quelle che ci sono, di qualunque genere esse siano, non stanno producendo un belino di niente. Perché è questo il punto.

    Per tutte le nazioni del mondo, in qualunque modo sia strutturata la loro economia, esiste una bilancia commerciale. Così come esiste per ogni regione, per ogni famiglia e per ogni individuo.
    Se tu mi stessi dicendo (ma non credo tu lo stia dicendo) che la grecia è strutturalmente condannata ad una bilancia commerciale in passivo, vorrebbe dire che mi staresti dicendo che la grecia è un paese votato al fallimento a livello ontologico. Anzi, neanche, non può nemmeno partire. Non può esistere. È uno scherzo della natura.
    D'altronde se io ti dicessi: "eh, tu shag sei proprio un fannullone, compri soltanto e non vendi niente". Tu potresti molto serenamente rispondermi "ettore, ma che cazzo stai dicendo? se compro soltanto e non vendo niente, da dove li prendo i soldi?"

    Ora tu hai buongioco da dirmi: "eh, ma appunto, stiamo parlando di un paese follemente indebitato".

    Sì, ma ORA. Adesso che ha il cambio fisso. Mica prima! Perché essendo un paese che non può competere per ragioni strutturali con la produzione industriale tedesca, ha bisogno di un cambio flessibile, per competere almeno sul versante dei prezzi!

    Se così non fosse la grecia sarebbe dovuta fallire decenni fa!

    Cheers,
    Ettore
     
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    La Grecia non è fallita decenni fa perché ha sempre puppato aiuti per l'agricoltura (come noi) ora gli aiuti vanno ai paesi dell'est, e sono cazzi. Ah, poi la Grecia ha bellamente trucctao i conti per entrare nell'Unione europea.
    In ogni caso, la bilancia commerciale non significa nulla. Se importi meno può anche essere perché è crollata la domanda interna. La svalutazione della moneta non serve a nulla. Sei sempre sotto schiaffo dalle borse (sì, ancora di più che con la buffonata dello spread) e rischi ugualmente la dollarizzazione della tua economia sul lungo periodo. Il petrolio negli anni settanta costava 5 dolalri al barile, ora siamo felici se lo paghiamo 50$. Imamgina con la svalutazione cosa ne verrebbe fuori per i poveri greci.


    CITAZIONE
    Edward Luttwak: "Ecco perché in Grecia vincerà il sì"

    Il politologo ed esperto di strategie militari spiega il suo punto di vista sulla crisi greca

    "Sicuramente vincono i sì". Edward Luttwak ha le idee chiare. Il politologo ed esperto di strategie militari spiega il suo punto di vista sulla crisi greca: "E' ovvio.
    I greci non vogliono lavorare e se vince il no devono andare a lavorare. Voteranno sì così possono continuare a sfruttare i fottuti europei e a prendere i sussidi", afferma in un'intervista ad Affaritaliani.it. E ancora: "Certo. Altrimenti i greci non prendono più i soldi tedeschi, i soldi che arrivano da Francoforte e dalla Bce. Con il no, le banche greche restano senza fondi e i greci devono iniziare a lavorare". Poi l'attacco: "I greci hanno truffato i conti per entrare nell'euro e continuano a truffarli. Dicono che vanno in pensione più tardi dei tedeschi, è assolutamente falso". A questo punto arriva l'affondo: "Il sorridente Draghi ha gestito il sistema così bene che l'Italia ha la crescita zero da quando è entrata nell'euro, con la Grecia e altri paesi in una crisi gravissima".

    "La priorità della Federal Reserve americana è la disoccupazione giovanile. Quella della banca centrale giapponese è la produzione industriale. La Bce invece si preoccupa dell'inflazione in un periodo di deflazione. Praticamente Draghi usa il riscaldamento in estate e il climatizzatore in inverno". Infine afferma: "Se viene a Washington, il bravo ragazzo Draghi può essere un ottimo capo parcheggio della sede della Federal Reserve ma di certo non lo fanno nemmeno salire negli uffici. Lui dice che non è colpa sue ma che sono le regole imposte dalla cattiva Bundesbank all'inizio, ma che fa lì? L'impiegato che ogni giorno accetta queste cose assurde?".

    giudizi delicati e per nulla polemici :hihi:
     
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    Però non dimentichiamo che un'economia tutta orientata sulle esportazioni (in particolare sulle esportazioni facilitate da svalutazione competitiva) genera problemi in termini di competitività di prodotto (oggi assolutamente prevalente su quella di processo, che la svalutazione aiuta), domanda interna e disuguaglianze.
     
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    CITAZIONE (Creeping Death @ 5/7/2015, 10:46) 
    Però non dimentichiamo che un'economia tutta orientata sulle esportazioni (in particolare sulle esportazioni facilitate da svalutazione competitiva) genera problemi in termini di competitività di prodotto (oggi assolutamente prevalente su quella di processo, che la svalutazione aiuta), domanda interna e disuguaglianze.

    :quoto:
     
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  14. Èttore
     
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    CITAZIONE (Creeping Death @ 5/7/2015, 10:46) 
    Però non dimentichiamo che un'economia tutta orientata sulle esportazioni (in particolare sulle esportazioni facilitate da svalutazione competitiva) genera problemi in termini di competitività di prodotto (oggi assolutamente prevalente su quella di processo, che la svalutazione aiuta), domanda interna e disuguaglianze.

    La domanda interna teoricamente dovrebbe aumentare perché dovrebbero essere meno forti le importazioni.
    Potrebbe diminuire per via dell'inflazione, certo, ma in misura minore, e non al breve termine.

    Quanto alle disuguaglianze, non direi proprio, siamo GIÀ in un regime che favorisce le disuguaglianze, e gli esempi passati di svalutazione non dimostrano una differenza in questo campo rispetto alle rivalutazioni coeve.

    Cheers,
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    CITAZIONE (Èttore @ 5/7/2015, 10:54) 
    CITAZIONE (Creeping Death @ 5/7/2015, 10:46) 
    Però non dimentichiamo che un'economia tutta orientata sulle esportazioni (in particolare sulle esportazioni facilitate da svalutazione competitiva) genera problemi in termini di competitività di prodotto (oggi assolutamente prevalente su quella di processo, che la svalutazione aiuta), domanda interna e disuguaglianze.

    La domanda interna teoricamente dovrebbe aumentare perché dovrebbero essere meno forti le importazioni.
    Potrebbe diminuire per via dell'inflazione, certo, ma in misura minore, e non al breve termine.

    ma in base a quale concetto? :hihi:
    Non è che un paese produca tutto. Ci sono cose che vengono prodotte solo da alcuni paesi (pensa solo all'informatica, alle macchine utensili tedesche)
     
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100 replies since 1/7/2015, 09:35   1096 views
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