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Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta
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L’Australia messa in ginocchio dai temibili …”coniglietti” 
Anche gli australiani hanno il loro corrispettivo delle piaghe bibliche che misero sotto scacco gli egiziani ai tempi di Mosè. Se per il Faraone i flagelli rispondevano al nome di rane, zanzare e cavallette, per gli Aussie il flagello ha le sembianze del coniglio.
Se si pensa alla concentrazione di animali velenosi e letali che popolano l’ecosistema australiano, non può non far sorridere l’idea che l’intera nazione sia tenuta attualmente in scacco da questo tenero roditore.
Non sorridono di certo gli australiani: il costo dei conigli sull’economia nazionale si aggirerebbe attorno ai 113 milioni di dollari all’anno. I danni che ogni anno i conigli provocano ad agricolture e piantagioni di ogni genere sono indescrivibili: si cibano di ortaggi, dei foraggi destinati agli erbivori da allevamento e rendono, di fatto, inutile qualsiasi opera di rimboschimento.
Le motivazioni che si celano dietro questo flagello nazionale sono figlie dell’introduzione sconsiderata di una specie aliena in un ecosistema nuovo.
I conigli europei vennero introdotti sul suolo australiano nel 1859 da Thomas Austin, cacciatore e membro dell’ Acclimatisation Society, che liberò 24 esemplari di questo mammifero allo scopo di poter praticare, anche sul suolo della nuova colonia britannica, il suo sport preferito: la caccia.
Il simpatico animaletto saltellante in Australia ha trovato un terreno fertile per moltiplicarsi in maniera mostruosa: si tratta della più rapida diffusione di un mammifero mai osservata al mondo. Un habitat favorevole, l’abbondanza di cibo, l’assenza di un nemico naturale e la grande velocità con cui si riproducono (la femmina va in calore ogni 21 giorni, la gestazione dura un mese, ogni cucciolata va dai 3 ai 14 cuccioli) hanno reso inarrestabile la proliferazione di questo animale.
Gli australiani combattono da anni una vera e propria guerra contro questo roditore che li vede puntualmente uscire sconfitti. Non sempre si impara dai propri errori, e così il primo tentativo di arginare l’avanzata del coniglio europeo, è stata la l’introduzione sul suolo australiano anche del suo predatore naturale per antonomasia: la volpe.
Tentativo vano perché la volpe ai veloci conigli, ha preferito dare la caccia ai lenti marsupiali che abitano il suolo australiano.
Gli Aussie oltre a disseminare il paese di trappole, reti di ogni genere, hanno fatto diversi tentativi anche con le armi batteriologiche, ottenendo risultati altalenanti. Verso metà del secolo è stato introdotto il Mixoma virus, malattia diffusa dalle zanzare e letale per i conigli. Nei primi anni si è registrata una sensibile diminuzione, ma, nel giro di poche generazioni, i nuovi nati sono diventati molto più resistenti al virus, rendendolo, di fatto, inutile o quasi.
Il secondo tentativo batteriologico risponde al nome di Rabbit Haemorrhagic Disease. Questa nuova arma sembrerebbe letale, non solo per conigli, ma anche per le altre specie animali che si trovano sul suolo australiano, causando così una nuova anomalia al delicato equilibrio naturale presente.
Corsi e ricorsi storici: i conigli introdotti 150 anni fa provocano oggi danni inimmaginabili. E’ plausibile che i virus liberati oggi nell’ecosistema per contrastarli, abbiano un impatto non meno grave negli anni a venire: raramente si impara dai propri errori.
Intanto, la guerra Aussie vs Conigli continua.
Fonte. -
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In Sicilia hanno reintrodotto i "Cirnechi dell'Etna" su alcune isole. Sono dei cani.
Ma li immagino non abbiano prede più facili dei conigli
Quindi: stessa cosa della volpe probabilmente.
Tra l'altro in Australia dovrebbero avere i Dingo, ma mi sa che non cacciano neanche loro troppo i conigli.
Davvero non si riesce a creare un virus che attacchi SOLO i conigli?. -
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Il problema è che anche coi virus i conigli sviluppano resistenze. . -
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Dipende dall'aggressività del virus.
C'è gente che sopravvive anche all'Ebola.
Tante epidemie hanno decimato intere popolazioni ma qualcuno è sopravvissuto.
Ma se ne riduci il numero con un virus...poi gliene mandi un'altro diverso no?
Meno sono più è probabile che non sopravvivano all'epidemia successiva, se il virus è diverso.
Il vero problema è che ne serviranno parecchi di virus
Perchè i conigli si riproducono a ritmi vertiginosi
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Il problema è che alcuni virus potrebbero attaccare altre specie autoctone australiane, creando un disastro ecologico . -
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teoricamente si può creare un virus su misura per un individuo, immetterlo in un acquedotto e ammazzare una sola persona
Si può creare un virus che attacchi solo i conigli
Ovviamente tali ricerche hanno bisogno di adeguata copertura finanziaria (non ho idea di quali siano i costi) e di essere approvate anche segretamente da qualche governo se non lo fai di nascosto
Non credo qualcuno voglia correre tanti rischi per ammazzare dei conigli
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Cmq trattandosi di Australia mi sarei aspettato conigli assassini, come minimo 
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.Cmq trattandosi di Australia mi sarei aspettato conigli assassini, come minimo
E in Nuova Zelanda le pecore assassine
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O i maialini come Babe
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quella è sempre Australia. -
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Ah, ero convinto fosse ambientato in Nuova Zelanda.. -
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io in America 
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Il film è una produzione australiana. Anche se nella storia non viene mai specificata nessuna ambientazione particolare (però si vede che guidano a sinistra) .
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