I marsi e la festa dei serpari

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Se il primo giovedì di maggio vi trovaste a passare da Cocullo (Aq) non impressionatevi nel vedere centinaia di serpenti che avvolgono la statua di san Domenico: è un momento della festa dei Serpari nella quale tradizioni pagane e cristiane si confondono. Più di 2500 anni fa gli antichi abitanti di queste zone, i Marsi, sacrificavano serpenti alla loro dea Angitia. I Marsi stazionavano in una striscia di terra compresa tra il lago Fucino, che sarà prosciugato nel 1878, e le cime appenniniche.
    Gli scrittori latini iniziarono a parlare di loro nel IV-III secolo a.C. ma, anche se sulle loro origini non si sa molto è probabile che già due secoli prima si fossero stanziati nell’Abruzzo Occidentale dopo essersi staccata dall’originario popolo sabino. Anche i Marsi, come quasi tutti i popoli centro-meridionali, facevano coincidere le loro origini con il rito del “ver sacrum”. I loro pionieri scelsero di stabilirsi tra le valli interne abruzzesi e la parte settentrionale della Valle del Liri e di costruire il loro maggiori centri intorno al lago del Fucino.
    In quei territori erano stati attratti anche altre etnìe: gli Equi, i Vestini, i Peligni ed anche se ognuno aveva un proprio dialetto tutti parlavano l’osco. Non si può dire che questi popoli avessero rapporti di buon vicinato, infatti erano frequenti le razzìe ed i saccheggi favoriti dalla povertà del territorio. I Marsi avevano anche fama di abili guerrieri e del resto si dice che il loro nome fosse stato scelto in onore a Marte il Dio della guerra.
    Quando decisero di schierarsi con i Sanniti contro Roma nel IV secolo a.C. riportarono però una sonora sconfitta salvo poi schierarsi con i nemici come mercenari e combattendo nelle arene come gladiatori. Un paio di secoli dopo, come per un sussulto “nazionalistico”, scatenarono una rivolta contro Roma: era il tempo delle “guerre sociali” del 91-88 a.C. .
    Ma alla fine come sempre gli interessi economici prevalsero, per loro era importante l’accesso ai pascoli migliori. L’agricoltura era molto difficile tra quelle montagne, meglio se la passavano i pastori anche perché erano alla continua ricerca di nuovi sentieri per raggiungere in inverno le terre di pianura. Fu allora che iniziò a prendere forma il “tratturo” abruzzese usato nei secoli a venire. Si guadagnarono anche la fama di incantatori di serpenti tramandata loro, secondo la leggenda, dal figlio della maga Circe.
    Credenza voleva che la loro dea Angitia altri non fosse che la maga Circe in persona. Angitia dimorava in una grotta presso il lago del Fucino ed ogni primavera riceveva il sacrificio di tutti i serpenti, simbolo di immortalità, che i Marsi riuscivano a catturare nelle vicinanze. Nei primi secoli del cristianesimo questa credenza pagana venne acquisita dalla nuova religione.
    Si narra che un benedettino ciociaro di nome Domenico essendo di passaggio, intorno all'anno Mille (egli visse tra il 951 e il 1031), durante uno dei suoi frequenti viaggi fra le terre d'Abruzzo e di Montecassino, salvò i contadini di Cocullo da una paurosa invasione di vipere.
    Fu così che l'antico rito pagano si innestò alla tradizione cristiana.

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    Tutto ha inizio con i serpari che alla fine di marzo si recano fuori paese in cerca dei serpenti. Una volta catturati, vengono custoditi con attenzione in scatole di legno (in tempi remoti dentro dei contenitori di terracotta) per 15-20 giorni nutrendoli con topi vivi e uova sode

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    che schifo
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    A me i serpenti piacciono (ne ho tenuto più di uno in mano :D)

    I santi no :nono2:
     
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    Culla Bianconera

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    No, i rettili mi fanno abbastanza ribrezzo
     
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    Che schifo porca troia.
    Bleah
     
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    Esagerato, stai tranquillo e pensigh no

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    Una figata assurda!
     
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  8. **AlenA**
     
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    CITAZIONE (C@te @ 2/3/2017, 07:47) 
    No, i rettili mi fanno abbastanza ribrezzo

    :sisi2:
     
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7 replies since 28/2/2017, 21:36   521 views
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