Il fascino disgustoso dei missiniformi

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Il fascino disgustoso dei missiniformi

    “Creatura dei fondali senza spina dorsale” potrebbe sembrare un insulto, ma i missiniformi, o missine, hanno tanti di quei talenti da fare invidia.

    1280px-Sanc1691_-_Flickr_-_NOAA_Photo_Library

    Questi lunghi pesci simili alle anguille e della stessa famiglia delle lamprede, hanno difese stellari (colpiscono i predatori con un getto di muco), una capacità di offesa strabiliante (sono capaci di annodarsi su se stessi) e vantano corpi davvero bizzarri (cuori multipli e occhi non più in grado di vedere).

    Sul pianeta esistono quasi 80 specie di queste creature di profondità dotate di tentacoli; la maggior parte di loro caccia piccoli invertebrati e si ciba delle carcasse sui fondali, dice Douglas Fudge, biologo della Chapman University in California.

    Di recente alcuni pescatori di Bío Bío, in Cile, ne hanno pescata una e sono rimasti esterrefatti. L’hanno posata su una roccia per dare un’occhiata più da vicino. “Non avevamo mai visto niente del genere”, dice via mail a National Geographic Lissette Hermosilla, che faceva parte di questo gruppo. “Ci siamo limitati a osservarla fino a quando è tornata in mare, trascinandosi come un serpente. Mi sono sentita sollevata nel sapere che era di nuovo in mare, nel suo habitat, dove sarebbe sopravvissuta”.

    Ed ecco sette motivi per i quali le missine meritano tutto il nostro rispetto.

    Producono un muco straordinario

    I paffuti fantasmi che abbiamo visto nei vari Ghostbusters nulla possono contro le missine che, se minacciate o disturbate, rigurgitano una sorta di muco al ritmo straordinario di quattro tazze nel giro di un secondo. È un muco fibroso, composto da fibre sottili, dice Fudge, in grado di intasare le branchie di qualsiasi predatore tenti l’impresa di mangiare una di loro.

    Sono sguscianti come Houdini

    Una missina è lunga una trentina di centimetri ma può infilarsi in pertugi incredibilmente angusti, larghi appena metà del suo corpo. Lo spiega uno studio guidato da Calli Freedman e pubblicato di recente sul Journal of Experimental Biology.

    Il motivo è che, a differenza della pelle di altri pesci, quella delle missine è attaccata al corpo piuttosto lascamente e può contenere grandi volumi di sangue. “Quando il sangue viene schiacciato all’indietro mentre si infilano in un buco, il volume extra viene adattato senza che aumenti la contropressione”, spiega Fudge.


    Sono tenaci

    Nel 2013, nel mar Tirreno, Daniela Silvia Pace e colleghi hanno osservato un tursiope nel cui sfiatatoio era incastrato qualcosa di molto simile a una lampreda parassita. Guardando più da vicino hanno scoperto che era una missina ed era la prima volta che uno di questi pesci veniva osservato “ancorato” a una balena o un delfino, come spiega lo studio pubblicato nel 2016 sul Journal of Mammalogy.

    Non sappiamo come la missina sia finita lì, ma è possibile che il delfino l’abbia incontrata mentre con il capo dava dei colpetti sulla sabbia del fondale oceanico, una nota tecnica di caccia, spiega Pace, presidente dell’organizzazione no profit Oceanomare Delphis Onlus e biologa dell’Università La Sapienza di Roma.

    fascino-disgustoso-missiniformi-01

    Un'immagine del tursiope avvolto dal missiniforme scattata al largo delle coste italiane nel 2013

    È possibile che la missina si sia difesa cercando di appendersi o di affossarsi nel primo luogo disponibile: in questo caso si trattava dello sfiatatoio del delfino. Questi animali primitivi non hanno mascelle e mandibole ma placche dentali, ed è probabilmente grazie a queste che la missina si è attaccata ai tessuti molli all’interno dello sfiatatoio.

    Il delfino era ancora in grado di respirare -con lo sfiatatoio completamente ostruito sarebbe morto - ma mostrava segni di stress, rimaneva in superficie e rifiutava di immergersi insieme ai membri della sua famiglia, racconta Pace. A un mese di distanza, la ricercatrice ha incontrato di nuovo quello stesso delfino, in salute e libero dalla missina. “Siamo stati felicissimi nel vedere che era sopravvissuto dopo quell’esperienza”.

    Si annodano su se stesse

    Le missine sono gli unici animali conosciuti dotati di cranio ma non di spina dorsale. Hanno una notocorda cartilaginea - una sorta di corda scheletrica che la maggior parte dei vertebrati perde nell’utero - ed è questa a consentirgli una straordinaria flessibilità.

    Quando un predatore la afferra, ad esempio, la missina è in grado di sgusciare fuori dalla presa legando il suo stesso corpo in un nodo. Allo stesso modo, aggiunge Fudge, quando le missine strappano pezzi di carne da una “grossa e gustosa carcassa” si servono di questo nodo come leva. Che torna utile anche quando questi animali rimangono invischiati nel loro stesso muco, seppure accada di rado.


    Ispirano la ricerca di nuove fibre ecologiche

    I fili di muco delle missine sono forti e leggeri quasi come la seta dei ragni, che da anni gli scienziati provano a sfruttare per la creazione di capi d’abbigliamento. I geni responsabili dell’attività delle cellule che producono questo muco sono più piccoli di quelli degli aracnidi per la seta. Per questo, teoricamente, dovrebbe essere possibile impiantarli in un batterio e produrre matasse di muco setoso da impiegare in tutti quei casi nei quali oggi ci serviamo del nylon, come i collant o i pantaloni sportivi. Poiché il nylon deriva dal petrolio, un sostituto di questo tipo avrebbe anche una ricaduta positiva per il pianeta.

    Sono le spazzine dei mari

    “Quando qualcosa di morto cade sul fondo dell’oceano, le prime ad arrivarci tendenzialmente sono le missine”, dice Fudge. “È quello che fanno una volta lì che le rende differenti da tutti gli altri animali”.

    Nel concreto, queste viscide creature seppelliscono interamente il corpo all’interno della carcassa. Se una di loro si abbuffa a tal punto da non poterne più uscire -alla Winnie the Pooh- potrebbe essere costretta a vivere nella carcassa fino a quando avrà digerito il pasto.

    Il loro cuore batte senza ossigeno

    Una carcassa in decomposizione non è “un posto ospitale per un animale cha ha bisogno di ossigeno”, dice Fudge, il che probabilmente è il motivo per il quale le missine sono capaci di sopravvivere in condizioni estremamente dure. I loro tre cuori, ad esempio, possono battere per ore anche senza disponibilità di ossigeno. Secondo uno studio di Todd Gillis, il motivo potrebbe essere che vengono alimentati dai grassi nel corpo.

    C’è ancora molto da scoprire riguardo a questi misteriosi animali e alle loro abilità. Così tanto che Fudge ha dedicato la sua carriera a studiarli. “In origine avevo in programma di studiare i calamari”, racconta, “ma le missine continuano a tornare in cima alla lista”.
     
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    Sempre meglio dei vermi :D

    Ma hanno l'aria di avere la consistenza di un pene :D
     
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    CITAZIONE (-El Diablo @ 18/3/2017, 16:06) 
    Ma hanno l'aria di avere la consistenza di un pene :D

    ti gusta l'idea, eh? :elio:
     
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    AMMEPIACELAFIGA (cit)

     
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    QUOTE (-El Diablo @ 18/3/2017, 17:20) 
    AMMEPIACELAFIGA (cit)


    dicono tutti così :sisi2:
     
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    Ah, pensavo fossero sostenitori di questo partito

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    "Hagfish are not often eaten, owing to their repugnant looks and sliminess. However the inshore hagfish, found in the Northwest Pacific,[26] is valued as food in Korea. The hagfish is kept alive and irritated by rattling its container with a stick, prompting it to produce slime in large quantities. This slime is used in a similar manner as egg whites in various forms of cookery in the region.[citation needed] The inshore hagfish, known as kkomjangeo (꼼장어) or meokjango (먹장어) in Korean and nuta-unagi (ぬたうなぎ) in Japanese, is the only member of the hagfish family with a seasonal reproductive cycle."

    Ti pareva se gli asiatici non mangiavano anche questi :D

    Korean_cuisine-Kkomjangeo_bokkeum-01
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    la cosa mica mi stupisce :hihi:
     
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    Esagerato, stai tranquillo e pensigh no

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    Anche melda flitta essele buona se avele fame (cit.)
     
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