Il gambero che si clona da solo e potrebbe invadere la Terra

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Il gambero che si clona da solo e potrebbe invadere la Terra

    Un crostaceo d’acqua dolce minaccia l’equilibrio degli ecosistemi acquatici di tutto il mondo, il segreto risiede nel suo genoma


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    Un incidente riproduttivo che non sarebbe mai dovuto accadere. Una creatura con 5 paia di zampe, chele e antenne, capace di riprodursi senza bisogno di un compagno, scappa dal suo confinamento. Il silenzioso attacco dei cloni ha inizio. Potrebbe benissimo essere la trama di un film, e invece è quanto gli scienziati del German Cancer Research Center di Heidelberg pensano sia davvero successo nel caso del gambero marmorizzato, un crostaceo d’acqua dolce che in poco più di 20 anni ha invaso fiumi e laghi dall’Europa al Madagascar al Giappone, distruggendo l’equilibrio degli ecosistemi e mettendo a repentaglio la sopravvivenza di molte specie. A suggerire la strana origine di questa specie invasiva, ora ribattezzata Procambarus virginalis, è stata l’analisi del suo genoma: uno studio che non solo avrà importanti ripercussioni in ambito evoluzionistico ed ecologico, ma potrebbe trovare applicazioni anche nella battaglia contro il cancro.

    Gli esemplari di Procambarus virginalis, diffusi praticamente in tutto il mondo, sono tutte femmine. E sono tutti cloni l’una dell’altra, ossia non hanno bisogno di accoppiarsi: un esemplare fertile può depositare centinaia di uova in una volta e da ciascuna potrebbe originarsi un nuovo individuo fotocopia della madre senza che sia avvenuta fecondazione. Questo lo si sapeva già dal 2003, ma adesso la nuova ricerca di Frank Lyko, genetista molecolare del German Cancer Research Center, appena pubblicata su Nature Ecology & Evolution, svela ulteriori dettagli.

    Il team di Lyko per cinque anni ha analizzato in dettaglio i genomi di qualche dozzina di gamberi marmorizzati provenienti da diverse parti del mondo e ne ha concluso che il genoma del crostaceo è più lungo di quello umano, anche se contiene all’incirca lo stesso numero di geni (21mila). Ciascun individuo possiede tre serie di cromosomi (92 cromosomi in totale), invece delle canoniche due della maggior parte degli animali con riproduzione sessuata. Non solo, due delle tre serie sono molto simili, mentre la terza differisce sostanzialmente dalle altre.

    Perché? Gli scienziati tedeschi avanzano un’ipotesi: confrontando i diversi set cromosomici, hanno ipotizzato che la specie del gambero marmorizzato non esistesse fino a una trentina di anni fa, quando, probabilmente all’interno di un acquario in Germania, due specie diverse e distanti per origine ecologica si sono accoppiate per sbaglio. Qualcosa di ancora più anomalo si è verificato poi in quell’unione: uno dei due gameti (la cellula uovo o lo spermatozoo) conteneva il doppio del materiale genetico normalmente presente in questi tipi cellulari; così, al momento della fecondazione, è stato generato un individuo con una serie di cromosomi extra.

    Per motivi ancora non chiari, il set di cromosomi in più non ha costituito uno svantaggio per la nuova creatura. Anzi, i ricercatori credono sia la chiave del suo esplosivo successo: ciò che gli conferisce la capacità di clonarsi e di adattarsi a habitat anche molto diversi tra loro, prendendo spesso il sopravvento sulle altre specie.

    Caratteristiche fuori dal comune secondo gli esperti, che sottolineano come, nonostante la riproduzione asessuata abbia il limite di non implementare la variabilità genetica (che è una delle forze che guidano l’evoluzione e che consente agli organismi viventi di adattarsi all’ambiente), la nuova specie per il momento non sembra risentirne.

    La ricerca di Lyko è estremamente interessante per ogni biologo evoluzionista e per chi si interessa di tutela ambientale e degli ecosistemi, ma la storia del gambero marmorizzato ha anche un altro fascino. Lyko ci ha visto un parallelismo con un’altra “specie clonale parassita”: il cancro. Secondo l’esperto studiare il genoma del gambero marmorizzato, indagarne l’epigenetica e l’interazione delle molecole di dna potrebbero guidare i ricercatori a nuove scoperte sui meccanismi di crescita del tumore.

    Fonte: wired
     
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    Articolo sensazionalistico.

    Questo è migliore (è una traduzione dell'articolo di Nature)

    www.lescienze.it/news/2018/02/08/ne...vasivo-3854638/


    In pratica la sua invasività è dovuta al fatto che sia molto apprezzato come fonte di cibo e quindi allevato/liberato ovunque.

    Non si tratta inoltre dell'unica specie animale conosciuta per "clonarsi" per partogenesi: ricordo che ci sono delle formiche amazzoniche che fanno lo stesso.



    Comunque esistesse un agente patogeno mortale che uccide un'individuo sarebbe capace di ucciderli tutti.

    Sempre che ci sia una volontà generale di sterminarli. Come ho detto: sono molto apprezzati per la carne ^^

    Edited by -El Diablo - 10/2/2018, 11:18
     
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1 replies since 9/2/2018, 21:32   50 views
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