Conference League 2023-24

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Prima turno di qualificazione:

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    BIELORUSSIA, UEFA, COMBINE E L'OMBRA DEL BAFFO: IL CASO NEMAN GRODNO

    Tra i risultati eclatanti di questa Conference League spicca la precoce eliminazione del Vaduz, partito l’anno scorso dalle bolge infernali del 1° turno e sorprendentemente arrivato fino ai paradisiaci gironi. Li ha battuti una squadra che per un motivo o un altro qui non dovrebbe esserci: il Neman Grodno. Se non li conoscete, mettetevi comodi.
    Facciamo un po’ di ordine, perché in ballo ci sono partite truccate, sostegni militari e sanzioni poco comprensibili. La Bielorussia, nella guerra fratricida in corso tra Russia e Ucraina, sostiene materialmente le offensive russe e fornisce alle forze russe un territorio e uno spazio aereo sicuri da cui attaccare l'Ucraina con armi ad alta precisione.
    Nel momento in cui, dunque, la UEFA ha deciso di estromettere club e nazionali russe dal circuito dei tornei internazionali europei, alla repubblica di Lukašėnko è stato concesso che "tutti i club e le nazionali bielorusse che gareggiano nelle competizioni UEFA dovranno giocare le partite casalinghe in campo neutro. Inoltre, nessuno spettatore potrà assistere alle partite in cui le squadre bielorusse prenderanno parte" (Comunicato UEFA del 3 marzo ’22). Decisione nel complesso opinabile, per essere il più democristiani possibili.
    Paradossalmente, la Bielorussia non solo rimane parte integrante delle competizioni UEFA con handicap limitati, ma dall’esclusione della Russia ha portato un beneficio: le vincitrici delle coppe delle federazioni tra il 30° e il 39° posto nel ranking (Slovacchia, Slovenia, Bielorussia, Moldavia, Lituania, Bosnia-Erzegovina, Finlandia, Lussemburgo, Lettonia e Kosovo) accedono al 2° turno di qualificazione anziché al 1°.
    Passiamo all'altro punto che, più che oscuro, è buio pesto. Nella Vysshaya Liga bielorussa 2022 il Neman Grodno ha concluso la sua annata con un onesto 9° posto e una semifinale di Coppa di Bielorussa persa ai rigori con il BATE Borisov. Non male per una squadra che come massimo risultato in campionato può contare in un 2° posto nel 2002 e una vittoria in Coppa nel 1993. Onesto non è un aggettivo usato per caso in questo contesto, dato che qui non significa “degno d’onore”, ma “integro moralmente”.
    La vincitrice della Vysshaya Liga 2022, il Shakhtyor Soligorsk, e la 2a classificata, l’Energetik-BGU Minsk, infatti, sono state entrambe giudicate colpevoli di aver truccato le partite dalla Federcalcio bielorussa ed è stata loro negata la licenza UEFA. Questo sarebbe l’ennesimo motivo per escludere la Bielorussia pure da tornei di freccette delle balere di periferia. In questa sede basti sapere che da un report del Belarusian Sports Solidarity Foundation, l’organo che si promette di proteggere gli uomini di sport che si sono schierati contro il regime, e portato sotto i riflettori dal “The Guardian” è emerso come Lukašėnko abbia sistematicamente interferito nella gestione della federazione calcistica del paese utilizzando lo sport come strumento di “propaganda pro-governativa”, costringendo arbitri e calciatori affiliati al regime a truccare le partite.
    Stessa sorte delle due appena citate per l'Isloch, 5° in classifica, che si è visto negare la licenza UEFA a causa del coinvolgimento in un altro scandalo di partite truccate. Le squadre al 6° e all’8° posto, Minsk e Gomel, non hanno richiesto la licenza UEFA. La 7a, il Torpedo-BelAZ Zhodino, in quanto vincitrice della Coppa di Bielorussia (2-0 sul BATE) si era già qualificata al 2° turno di qualificazione; la 4a, la Dinamo Minsk, si era accaparrata il secondo slot disponibile; l’ultimo posto riservato, dunque, è stato ceduto alla squadra più alta in classifica a cui è stata concessa la licenza UEFA, Neman Grodno, 9°.
    Eccoci qui, dunque, dopo questo intricato percorso tra specchi e leve a chi ha eliminato il Vaduz.
    Il Neman Grodno, che prende il nome dalla città, Hrodna in russo traslitterato, e Nemen, il fiume che la percorre, si ritrova quasi per caso nella giungla della Conference, e pare trovarsi piuttosto bene. Dopo aver buttato fuori il Vaduz, ieri sul neutro di Györ, Ungheria, ha già indirizzato a suo favore pure il secondo turno con un agevole 2-0 sui maltesi del Balzan. Il vantaggio è stato siglato dall’esterno d’attacco Pavel Savitsky, ex Jagiellonia e nazionale bielorusso, decisamente tanta roba per questi livelli. Il raddoppio è stato siglato dal terzino Karpovich, anch’egli nel giro della nazionale.
    Secondo nella Vysshaya Liga 2023 in corso, avanti in Conference, a spallate il Grodno si sta facendo spazio nell’oscurità bielorussa, che nonostante sia attiva in guerra e abbia il governo che trucca i campionati, bellamente partecipa alle competizione UEFA con malcelata omertà. Scusate se è poco, diceva il saggio.
     
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    Secondo turno di qualificazione

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    storie bellissime per una competizione inutile
     
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    Terzo turno di qualificazione

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    La Fiorentina parte male: perde in casa del Rapid Vienna per un rigore

    Nell'andata dei playoff i viola vengono sconfitti 1-0 dopo un fallo di Mandragora che determina il tiro dal dischetto di Grull. Al 90' super occasione per Infantino su cui si supera il portiere austriaco. Tra una settimana il ritorno al Franchi
    Giovanni Sardelli

    24 agosto - MILANO
    Eccola la prima sorpresa europea e non è positiva per il calcio italiano con la Fiorentina che cade a Vienna contro il Rapid nell'andata del Playoff. Decide un rigore di Grull dopo un fallo di Mandragora con i viola in difficoltà per tutto il primo tempo e poi incapaci di pareggiare durante una ripresa dominata. Servirà il ribaltone al Franchi tra una settimana per accedere ai Gironi di Conference. Italiano conferma dieci giocatori utilizzati con il Genoa con il solo Dodo al posto di Kayode (influenzato). Davanti Nzola supportato da Gonzalez, Bonaventura e Brekalo. I primi minuti sembrano incoraggianti con la Viola in avanti a cercare possesso ed occasioni. Pochi minuti però ed il match cambia con il Rapid Vienna visibilmente più avanti nella condizione fisica, brillante ed aggressivo soprattutto sui portatori di palla con Arthur e Bonaventura marcati ad uomo.

    VANTAGGIO RAPID—
    Oltre al chiudere gli spazi il Rapid riparte veloce e prende sempre più campo. Di testa Grull sfiora il vantaggio mentre la Fiorentina si affida soltanto a qualche scorribanda di Dodo sulla destra che non trova il traversone giusto. Dopo un pericolo sventato con Oswald solo davanti a Terracciano servito però male, il gol del Rapid arriva su calcio di rigore. Corner battuto verso il centro, Mandragora si aggrappa ad Hofmann che cade: il direttore di gara croato Igor Pajac fischia il penalty trasformato con freddezza da Grull. Vantaggio meritato con i viola in grande difficoltà.

    OCCASIONE INFANTINO— Subito meglio la Fiorentina nella ripresa con Arthur e Bonaventura in crescita nel controllo del gioco anche se di occasioni da gol non ne arrivano. Pressione costante viola e Rapid a presidiare la porta di Hedl che non corre pericoli. E così arrivano i cambi con Sottil per uno spento Brekalo ed Infantino per Bonaventura. Poi dentro anche Beltran, Duncan e Quarta per provare a dare freschezza alla squadra. Subito Duncan serve un bel pallone per Infantino che non riesce a girare in rete ma è nel recupero che la Fiorentina si mangia le mani. Un rimpallo lancia Beltran in porta, Hedl compie un miracolo respingendo. Il pallone poi arriva dallo stesso Beltran ad Infantino che si mangia il pari con un altro prodigio di Hedl a salvare il risultato. I gol così la Fiorentina li dovrà fare al ritorno al Franchi. Ne servono due di differenza per arrivare in Conference. Impresa comunque alla portata della Fiorentina
     
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    Nico Gonzalez segna due gol e trascina la Fiorentina: è ai gironi di Conference

    L'argentino è decisivo per i viola nella gara di ritorno contro il Rapid: doppietta nella ripresa per ribaltare la sconfitta dell'andata e regalare ad Italiano il passaggio del turno
    dal nostro inviato Matteo Dalla Vite

    31 agosto - FIRENZE
    Provaci ancora Viola. Provaci ancora ad andare a prendere la finale di Conference League, questa volta per vincerla. La Fiorentina accede alla fase a gironi con doppietta di Nico Gonzalez e una partita addomesticata, dura, infinita, sudatissima, vissuta praticamente nell’area viennese ma portata a casa: due gol nel secondo tempo ribaltano lo 0-1 dell’andata, protagonista Nico Gonzalez anche se prima della sua sostituzione era stato Kouame a dare gli impulsi migliori alla squadra di Italiano.

    INIZIO COL BRIVIDO—
    Era una partita decisiva per la Fiorentina, che pochi mesi fa arrivò ad un centimetro dal sogno frantumatosi in finale. Vincenzo Italiano mette al centro dell’attacco il fidatissimo Nzola con ai fianchi Kouamé e Nico Gonzalez. La zona centrale del campo è affidata ad Arthur con Mandragora e Bonaventura avanzato nel 4-2-3-1. Il Franchi è quasi pieno e ci sono circa 1500 tifosi provenienti da Vienna, dopo l’1-0 per gli stessi austriaci all’andata. L’inizio è subito intenso: i viennesi hanno rapidità d’esecuzione e cercano subito la profondità, dall’altra parte prende i primi applausi Nico Gonzalez per un'iniziativa che però porta a nulla. Il primo acuto? Minuto 6 e un affondo a sinistra porta Mayulu a colpire la traversa a Terracciano battuto. Il numero uno della Fiorentina non si fa poi superare da un tiro (11’ pt) di Grull né vicino e né irresistibile.

    LA REAZIONE— La risposta della Fiorentina è un’occasione mancata da Nzola e una botta tremenda di Biraghi al minuto 12: fuori, di poco ma fuori. I primi minuti sono adrenalinici: il Rapid dimostra di avere idee e coraggio, la Fiorentina cerca spazi sospinta dal Franchi, e infatti arriva almeno tre volte – ma senza portare a casa la pagnotta – davanti alla porta difesa da Hedl. Grull, ala sinistra viennese, fa impazzire Dodo così come Gonzalez lo fa dall’altra parte: al minuto 28’ occasione per Nzola, ancora, ma Hedl gli esce sui piedi e lo neutralizza (34’), ripetendosi al 35’ su servizio sottoporta di Gonzalez (dopo cross di Bonaventura). In quest’ultima occasione serve la “Goal Line Technology”: il pallone calciato dall’ex Spezia non è entrato per pochissimo. Al 38’, altra occasione viola: la Fiorentina arriva sempre dentro l’area del Rapid ma questa volta Kouamé decide di provarci da appena fuori, botta secca a pochi centimetri dal palo di destra viennese.
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    NICO SPACCA TUTTO— La ripresa vede gli stessi uomini e una Fiorentina ancora accampata attorno all’area del Rapid: ci provano in tanti ma senza trovare la conclusione giusta; Italiano cerca di affidarsi alle ali e il Rapid parte in contropiede sfiorando lo 0-1 con Mayulu al 9’ s.t. e anche al 10’. Al 14’, crolla il muro dei viennesi: è Nico Gonzalez a infilare Hedl dopo un rischio di autogol di Auer: la palla ribatte sul petto del portiere viennese e arriva all’argentino che pareggia i conti fra andata e ritorno. Da questo momento, ricomincia la battaglia: Italiano infila Beltran e Duncan per Nzola (insufficiente) e Arthur (così così), il Rapid mostra segni di stanchezza e Bonaventura ci prova da fuori: para Hedl. Il tecnico viennese Barisic infila Strunz per Mayulu, la Fiorentina mette anche Sottil per Kouame, il migliore fino alla mezz’ora della ripresa: la risultante è che la Viola spinge e il tecnico Italiano infila anche Kokorin e Parisi. Al 42’, la svolta: Mandragora crossa ed è tocco di braccio evidente di Sattlberger. Rigore e doppietta di Nico al minuto 45’ s.t.: 2-0 che – dopo lo 0-1 dell’andata - vale l’accesso e la nuova avventura verso quella finale in Conference persa un anno fa. Provaci ancora Viola.
     
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    La doppietta di Ranieri non basta: Fiorentina raggiunta due volte dal Genk

    Il centrale viola (un gol in carriera) a segno al 7' e 23', ma prima Zeqiri al 12' e poi McKenzie all'86' firmano il 2-2. Infortunio a un'anca per Nico Gonzalez. Al 95' palo di Arokodare

    21 settembre - MILANO
    Poteva iniziare meglio l'avventura europea della Fiorentina, raggiunta due volte in casa del Genk nonostante l'inattesa doppietta di Luca Ranieri. In vantaggio al 7', di testa su angolo, la squadra di Italiano viene ripresa 5' dopo dai belgi con la rete di Zeqiri in mischia. Al 23' arriva il bis di Ranieri, ancora di testa, ancora su angolo, stavolta su sponda di Milenkovic. A 4' dalla fine ennesimo centro di testa su corner, stavolta di McKenzie per il definitivo 2-2. Nota negativa per Italiano l'infortunio a un'anca di Nico Gonzalez, costretto a restare negli spogliatoi all'intervallo.

    DE BRUYNE E COURTOIS—
    La Viola è arrivata alla fase a gironi eliminando il Rapid Vienna, i belgi hanno invece superato i turchi dell'Adana Demispor, allenati la scorsa stagione da Montella, dopo aver fallito nei preliminari di Champions (eliminato ai rigori dal Servette) e di Europa League (dall'Olympiacos al 96'). Nel gruppo F ci sono anche gli ungheresi del Ferencváros (allenati da Deian Stankovic) e i serbi del Čukarički. La sfida di Budapest ha visto i padroni di casa imporsi 3-1. Il Genk torna in Europa dopo l'assenza delle ultime due stagioni. Nel 2021-22 è arrivato ultimo nel girone di Europa League con una sola vittoria in sei partite. In campionato è 6° con 11 punti in 6 partite. Da qui sono usciti talenti come De Bruyne e Courtois, per dirne un paio. Italiano cambia tantissimo rispetto all'ultima di campionato, è soprattutto l'assenza di Bonaventura (rimasto precauzionalmente a Firenze dopo il colpo preso con l'Atalanta) a pesare.

    BOTTA E RISPOSTA— Il Genk parte subito all'attacco ma al 7', al primo affondo, passa la Viola: angolo di Biraghi, stacco di Ranieri, pasticcio di Vandevoort che smanaccia la palla senza riuscire a evitare che s'infili alle sue spalle. Passano solo 5 minuti e il Genk pareggia: punizione dalla trequarti, testa di McKenzie, doppio rimpallo in area, l'ultimo - sfortunato - di Mandragora, finisce sul piede di Zaqiri che da due passi firma l'1-1. Si gioca su ritmi alti, pur sotto una pioggia battente, almeno in avvio. Biraghi ha una discreta chance al 22' ma il suo tiro finisce in curva. Un minuto dopo Fiorentina di nuovo avanti, ancora su angolo, ancora con Ranieri, che sul secondo palo in tuffo infila l'assist aereo di Milenkovic. Il difensore centrale spezzino in 20.463 minuti giocati in carriera, tra prima squadra e Primavera, prima di oggi aveva segnato due reti, una sola in A, con la Salernitana all'Empoli nel 2021. La squadra di Italiano è brava nel chiudere gli spazi alle ripartenze del Genk, soprattutto con gli arretramenti dei due esterni, Sottil e Nico Gonzalez. Brividi al 35' con Christensen che esce a vuoto su una punizione dalla tre quarti, McKenzie non ne approfitta e di testa mette alto.

    NICO KO— Via alla ripresa con Kouamé al posto di Nico Gonzalez, infortunatosi a un'anca a fine primo tempo, calciando la palla. Il Genk inserisce il 2004 Bonsu Baah al posto di Fadera. Il primo quarto d'ora offre poche emozioni, con gioco molto spezzettato dai falli. Al 64' Italiano inserisce Parisi e Maxime Lopez per Biraghi e Mandragora. Si continua a giocare pochissimo, il match diventa fisico ma mai cattivo. I belgi ci provano con Zeqiri di testa al 69' senza inquadrare la porta. La Viola effettua gli ultimi due cambi, con Brekalo e Nzola per Sottil e Beltran. Il Genk leva l'autore del gol e inserisce il nigeriano Arokodare, 22enne di un metro e novantasette. La magica serata di Ranieri s'arricchisce di quello che avrebbe dovuto essere un assist: tunnel e palla a Milenkovic che però di piatto da pochi metri spara alto. E' poi Nzola a non trovare la porta di testa a Vandervoordt battuto, levando di fatto la palla a Kouame alle sue spalle. Il Genk trova il pari all'86: angolo di El Khannous, stacco di McKenzie con Duncan immobile e 2-2 che regge sino al triplice fischio con brivido nel recupero per un tiro di Arteaga in area murato da Milenkovic. Al 95' il Genk va vicinissimo al ribaltone con un clamoroso palo interno di Arokodare. Beffa evitata per un soffio.
     
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    Dinamo Zagabria, manita all'Astana. Vincono anche Slovan Bratislava, Maccabi Tel Aviv e Viktoria Plzen

    Prima giornata dei gironi di Conference: pareggiano Zorya Luhansk-Gent, Lugano-Bodo Glimt e Club Brugge-Besiktas
    Francesco Calvi

    21 settembre - MILANO
    La Conference League è il torneo delle sorprese e, già nella prima giornata della fase a gironi, le squadre meno quotate regalano grandi emozioni. Nel gruppo E pasticciano l’AZ Alkmaar e l’Aston Villa di Zaniolo: gli olandesi si fanno rimontare da 0-3 a 4-3 dal Zrinjski Mostar, gli inglesi perdono 3-2 a Varsavia. Al termine dei match delle 18.45, festeggiano il Ferencvaros di Stankovic (3-1 contro il Cukaricki Belgrado) e l’Eintracht Francoforte che batte l’Aberdeen (2-1), così come Fenerbahçe, Paok e Ludogorets, tutte vittoriose. In serata, conquistano un successo anche Slovan Bratislava, Maccabi Tel Aviv, Viktoria Plzen e Dinamo Zagabria. Pareggiano, invece, Bruges, Lugano e Gent, rispettivamente impegnate con Besiktas, Bodo Glimt e Zorya Luhansk.

    GRUPPO A
    Dopo il successo conquistato ieri pomeriggio dal Lille contro l’Olimpija Lubiana (2-0, reti di David e Yazici), lo Slovan Bratislava passa in svantaggio contro i debuttanti del Klaksvik. Per la prima volta nella storia, infatti, un club delle Far Oer va a segno in una competizione Uefa. In Slovacchia, al 49’, il punteggio è di 0-1: decisiva la rete del difensore Pavlovic, in gol sugli sviluppi di un calcio piazzato. Passano cinque minuti e l’ex Pescara Weiss ristabilisce l’equilibrio, prima dell’incornata di Cavric – a un quarto d’ora dalla fine – che fissa il risultato sul definitivo 2-1.

    GRUPPO B
    Anche a 36 anni, l’ex Palermo Zahavi continua a segnare con il Maccabi Tel Aviv. Gli israeliani ospitano gli islandesi del Breidablik, che debuttano in una competizione europea dopo un viaggio di oltre 5mila chilometri. Alla mezzora si è già sul 3-0 (reti di Macon, Zahavi e Biton), poi Klaemint Olsen riaccende le speranze degli ospiti. L’esterno sigla una doppietta, che però non basta per evitare il ko per 3-2. Il Gent, invece, sfida gli ucraini dello Zorya Luhanski in Polonia. Dopo un tempo privo di emozioni, al 67’ Cuypers raggiunge un cross rasoterra e timbra lo 0-1. Il vantaggio dei belgi dura appena tre minuti, perché al 70’ Guerrero fa 1-1 con una girata in area.

    GRUPPO C
    Il solito Bruno Petkovic trascina la Dinamo Zagabria, che conquista tre punti nella prima uscita europea della stagione. I croati ospitano i kazaki dell’Astana, che per oltre mezzora riescono ad arginare le ripartenze avversarie ma al 42’ subiscono gol dall’ex attaccante del Bologna. Prima dell’intervallo, infatti, Darboe atterra Ljubicic in area di rigore: l’arbitro indica il dischetto e Petkovic non sbaglia. Nella seconda frazione, la Dinamo dilaga sfruttando i tiri da fermo: Petkovic raddoppia ancora su rigore, Bulat realizza il tris direttamente su calcio di punizione. Nel finale, l’Astana segna il gol della bandiera con Hovhannisyan, la Dinamo cala il poker con Marin e poi fa 5-1 con un tiro dalla distanza dell’ex milanista Halilovic. Vince anche il Viktoria Plzen, impegnato contro il Ballkani, che per 45 minuti si dimostra compatto ma si vede pochissimo nella metà campo avversaria. I cechi passano grazie a una sassata di Kalvach, che al 73’ sblocca la partita con una conclusione dalla distanza.

    GRUPPO D
    Nel gruppo D va subito in scena il big match tra Bruges e Besiktas: nel primo tempo le formazioni di Deila e Gunes si equivalgono, tanto sotto il punto di vista del gioco quanto per quel che riguarda le (rare) occasioni. Nella ripresa, il Bruges preme sull’acceleratore, Skov Olsen sfiora il vantaggio ma Gunok glielo nega. Dopo un lungo assedio, al 77’ proprio l’ex Bologna percorre metà campo palla al piede, arriva sul fondo e serve a Vanaken il pallone dell’1-0. La reazione del Besiktas arriva solo all’88’, con i turchi bravi a sfruttare un errore in fase di impostazione del Bruges: Aboubakar intercetta un passaggio e serve Tosun, che a tu per tu con Mignolet non sbaglia. Finisce, invece, con un pareggio a porte inviolate l’incontro tra Lugano e Bodo Glimt.

    GRUPPO E
    Tutto facile? Sì, anzi no. In casa dei bosniaci del Zrinjski Mostar, l’AZ Alkmaar domina per un tempo e poi si fa rimontare. Dopo 45 minuti gli olandesi sono avanti 3-0 grazie a una volée di Van Brederode, un tap-in di Mijnans e un diagonale di De Wit. I padroni di casa, a sorpresa, si rialzano però nel secondo tempo: il neo-entrato Kozulj segna direttamente su calcio di punizione e al 68’ Corluka accorcia le distanze con un traversone che finisce sotto la traversa. L’AZ va in tilt e alla fine perde la partita. Il 3-3 arriva al 71’, timbrato da Hrvanovic pochi secondi dopo il suo ingresso in campo. All’81’ Kozulj si concede il bis e sigla il definitivo sorpasso, entrando nella storia del calcio bosniaco. I colpi di scena non finiscono qui: nello stesso gruppo, infatti, si esalta anche il Legia Varsavia, che nel primo turno ospita l’Aston Villa. Dopo due minuti i polacchi sono già avanti grazie a un bel guizzo di Wszolek, ma Duran pareggia subito i conti. Il trascinatore del Legia è il classe 2001 Ernest Muci, che per due volte parte in contropiede e batte il Dibu Martinez. Segna anche l’ex Roma Digne, autore del momentaneo 2-2 con un mancino al volo, però all’Aston Villa non basta per evitare la sconfitta per 3-2.

    GRUPPO F
    Nello stesso gruppo della Fiorentina, il Cukaricki Belgrado sfida il Ferencvaros allenato da Dejan Stankovic. Il gol che porta avanti i serbi è firmato da Ivanovic, che al 26’ beffa Dibusz con una girata di prima intenzione in area di rigore. Gli ungheresi, però, dominano dal punto di vista del gioco e al 44’ pareggiano con Varga. Il 28enne timbra l’1-1 su calcio di rigore, concesso per una trattenuta in area proprio di Ivanovic. La squadra di Deki trova il ribaltone prima dell’intervallo, trascinato da Owusu che calcia a giro e mette il pallone nel sette. Nella ripresa arriva anche il 3-1 di Pesic e il Ferencvaros vola in vetta con 3 punti.

    GRUPPO G
    L’Eintracht parte bene e passa in vantaggio con un rigore di Marmoush, ma l’Aberdeen tiene botta e mette in difficoltà Trapp e compagni. A Francoforte, Dante Polvara segna il suo primo gol con gli scozzesi, spingendo in rete un cross rasoterra di Nicky Devlin. Al 45’ il punteggio è di 1-1, nella seconda frazione l’Eintracht torna avanti e conquista la vittoria sfruttando i centimetri di Koch su calcio piazzato. Nello stesso girone pareggiano l’HJK Helsinki e il Paok di Lucescu Jr. La partita, a sorpresa, si sblocca grazie a un’incornata di Bande, a segno al 35’ sugli sviluppi di un corner. La qualità del Paok, tuttavia, è di gran lunga maggiore: i greci non si scompongono e realizzano la remuntada. Al 55’ pareggiano con un colpo di testa di Koulierakis, all’81’ passano in vantaggio con Despodov, prima del tris di Thomas e del definitivo 3-2 (su rigore) di Radulovic.

    GRUPPO H
    In Super Lig Edin Dzeko domina a suon di gol (4 in 4 gare), ma in Conference riposa e lascia spazio a Batshuayi. A Istanbul i turchi superano senza difficoltà il Nordsjælland: al 24’ Miguel Crespo batte Hansen deviando un calcio di punizione di Fred, poco dopo l’ex United recupera palla sulla trequarti e serve proprio a Batshuayi l’assist per il raddoppio. Nella ripresa, Aziz fa 3-0 con un colpo di testa, poi la difesa del Fener si addormenta e concede a Villadsen la rete del definitivo 3-1. Nel gruppo H si affrontano pure Ludogorets e Spartak Trnava. In Bulgaria regna l’equilibrio per 45 minuti, ma al rientro dagli spogliatoi la formazione di Bogdanov si scatena e realizza tre gol in un quarto d’ora con Yordanov (gran botta dal limite) e Piotrowski (doppietta), centrocampista 25enne già autore di 6 gol in stagione. Nel finale, arriva anche il poker di Seco.
     
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    Pazza Fiorentina: va sotto di due gol col Ferencvaros, poi rimonta e rischia di vincerla

    I viola malissimo nel primo tempo, molto bene nella ripresa coi gol di Barak e - in pieno recupero - Ikone. I cambi di Italiano sono stati fondamentali per salvare il match contro gli ungheresi di Stankovic

    Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite

    5 ottobre - FIRENZE
    Nel campionato scorso, 30 aprile 2023 e allenando la Samp, Dejan Stankovic se ne andò dal Franchi con uno 5-0 scorticante. In una sera, declinando l’ungherese, si è preso quasi una rivincita. Quasi. Fiorentina per molta parte di gara irriconoscibile ma capace di rimontare il doppio vantaggio di un Ferencvaros assolutamente credibile che ha sfiorato l’undicesima vittoria di fila: i gol di Barak e di Ikone (assist di Nico) hanno impattato una gara in cui la Viola ha mostrato tutta se stessa solo nella ripresa, sfiorando addirittura il 3-2 con Gonzalez verso il tramonto. I gol di Varga e di Cissé avevano scavato un solco che alla vigilia pareva impensabile: Barak ha ridotto il passivo iniziale e Ikoné ha ripreso il feeling col gol piazzando il 2-2 su azione portata avanti da Parisi, il cui ingresso ha cambiato la Fiorentina.

    BELLE ALI—
    Nel pre-gara, Italiano ha subito un problema: Christensen era il designato per la porta ma il portiere danese si fa male al retto femorale sinistro durante la fase di riscaldamento. C’è quindi Terracciano davanti a Kayode (confermato a destra), Martinez Quarta, Ranieri e Biraghi, che torna non a sorpresa. Maxime Lopez sta davanti alla difesa spalleggiato da Mandragora, mentre davanti Beltran guida l’attacco con dietro Sottil, Bonaventura e Nico Gonzalez, il quale arriva alla gara dopo aver realizzato sei gol. Il Ferencvaros allenato da Deki Stankovic arriva da 10 vittorie di fila (Dejan ne ha collezionate 5 di queste) e presenta i due spauracchi Varga (attaccante) e Abu Fani (trequartista). L’inizio è viola: Sottil scappa a sinistra, ma gli ungheresi spazzano dopo cross a rientrare. Il Ferencvaros avanza col 4-2-3-1: Abu Fani davanti alla difesa, Marquinos nel dispositivo 3+1 davanti che trova subito la scintilla dopo palla regalata da Terracciano (8’), che poi rimedia parando sulla propria sinistra. La risposta della Fiorentina è una botta di Bonaventura (alta) e la contro-risposta un contropiede degli ungheresi condotto da Ben Romdhane liberissimo di agire in ogni zona del campo) senza esito. Si va, si gioca, si prova sempre qualcosa: due squadre votate alla ricerca del meglio: al 18’ Marquinhos non riesce a deviare in rete – grazie anche alla deviazione di Kayode in tuffo protettivo – da un metro un’azione esemplare del Ferencvaros con rifinitura di Varga. Occasionissima e brivido viola. Con ancora la squadra di Deki sempre in avanti (botta non irresistibile di Abu Fani al 21’) la Fiorentina cerca soluzioni ma deve ingurgitare il vantaggio esterno: Zachariassen (altra bella ala di Stankovic assieme a Marquinhos) va via a Biraghi, cade ma riesce a prendersi il pallone Ben Romdhane che prende la difesa viola in contropiede crossando dove Vargas insidia in diagonale Terracciano. Siamo al 25’ e la Fiorentina deve inseguire. Al 38’ Abu Fani chiede un rigore per contrasto con Martinez Quarta ma la sostanza è che la Fiorentina fatica a trovare le vie per poter far del male: Mandragora arriva al tiro (43’) ma debole e centrale.

    BARAK E IKONÉ— Nella ripresa Italiano infila subito Parisi per Biraghi, evidentemente fuori forma. Deki va avanti coi suoi primi 11 e riprende ad attaccare con trame credibili come nel primo tempo: il Ferencvaros reclama un rigore per ostruzione di Ranieri su Varga ma l’attaccante ungherese è partito in netta posizione di fuorigioco. E comunque è la squadra di Deki a comandare la gara fino ad arrivare allo 0-2: angolo di Marquinhos da destra (angolo dubbio conquistato da Abu Fani contro Kayode: chi la tocca per ultimo?) e svetta Cissé saltando su Ranieri. La Viola si scopre perforabilissima e vulnerabilissima. La reazione porta proprio Parisi a vedere la conclusione: scivolata salvifica di MMaee e poi botta da lontano di Martinez Quarta: alto. Italiano infila anche Arthur, Kouamé e Barak che al 21’ s.t. infila di testa Dibusz su punizione calciata da Parisi, ovvero i nuovi entrati che rischiano di ribaltare la partita. La Fiorentina adesso ci crede, schiuma rabbia e opportunità da gol: Dibusz deve allungarsi per mettere in angolo una conclusione dolce di Bonaventura, mentre Deki cerca di resistere. Il possibile pareggio arriva da sinistra con Kouamé che si vede ribattuto un tiro sottoporta da Dibusz, palla ancora al viola che la mette per Nico Gonzalez: settimo gol stagionale e 2-2? No, tutto viene strozzato dal fuorigioco di Kouamé, roba di centimetri. Ancora Kouamé ci prova (zuccata centrale), poi l’arbitro (non in grande forma) dà ben 7 minuti di recupero: Arthur la piazza da fuori, ma di poco a lato; poi, al 48’, Parisi porta avanti un pallone che finisce sulla testa di Nico Gonzalez, assist per Ikoné e il Franchi esulta per la gara ritrovata. Serviva vincere ma, visto come si era messa, va bene anche così.
     
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    Vittoria nel recupero per l'Aston Villa di Zaniolo. Lugano, che rimonta col Besiktas

    La squadra di Emery costruisce tanto, ma è molto imprecisa: la salva nel finale un gol di McGinn. I turchi si fanno rimontare dal 2-0 al 2-3. Per il Lilla solo un pari in casa del Klaksvik.
    Elmar Bergonzini

    5 ottobre - MILANO
    Non mancano le sorprese, così come le delusioni, in Conference League. Nella seconda giornata della fase a gironi il Lilla pareggia 0-0 in casa del piccolo Klaksvik. I francesi al momento sono quindi secondi in classifica a -2 dallo Slovan Bratislava. Emozionantissima la partita fra Besiktas e Lugano: i turchi in vantaggio di due reti, si sono fatti ribaltare negli ultimi 10 minuti dagli svizzeri. Ed è una sconfitta che in un girone equilibrato come quello che comprende anche Bodo e Bruges, può costare cara...

    LE GARE DEL POMERIGGIO—
    Nel gruppo A il Lilla, che aveva conquistato i 3 punti già alla prima, è piatto e pareggia in casa del Klaksvik (club delle Isole Far Oer). Il tecnico dei francesi Fonseca (ex Roma) decide di fare un po' di turnover. Riposa, per esempio, bomber David, per dare spazio al giovane e promettente Virginius (classe 2003) che però scaraventa la palla contro la traversa al 57'. Solo nel finale è entrato in campo David, ma ormai era tardi. Finisce quindi 0-0. Si ritrovano invece a punteggio pieno gli slovacchi dello Slovan Bratislava, che hanno battuto 1-0 gli sloveni del Ljubljana. La vittoria è meritata: nel primo tempo l'ex Pescara Vladimir Weiss ha sbagliato un rigore, nella ripresa è però arrivata la rete decisiva di Aleksandar Cavric, ancora dagli 11 metri. Equilibratissimo il girone B: il Gent batte 2-0 il Maccabi Tel Aviv con la doppietta di Tissoudali, bravo a raccogliere l'assist di De Sart. La partita in realtà ha regalato poche emozioni, con i padroni di casa che si sono limitati a controllare il vantaggio, prima di raddoppiare nel finale. Sale a 4 punti anche lo Zorya, che batte 1-0 il Breidablik in trasferta. Decide il primo gol fra i professionisti del 19enne ucraino Igor Gorbach. Nel gruppo C vince in rimonta il Plzen, capace di espugnare il campo dell'Astana. Per il club della Repubblica Ceca è la seconda vittoria su due partite nella competizione. Sono stati Chory e Kalvach a ribaltare l'iniziale vantaggio di Tomasov. Delude invece la Dinamo Zagabria, sconfitta a sorpresa sul campo dei kosovari del Ballkani, che l'anno scorso in casa nella fase a gironi aveva conquistato un solo punto. Finisce 2-0, in gol Kryeziu e Hamidi. Infine il gruppo D: il Bruges conquista una vittoria importante in casa del Bodo. Segna Vanaken. I padroni di casa finiscono però la partita senza aver creato vere occasioni per pareggiare. Si suicida invece il Besiktas: i turchi erano in vantaggio 2-0 in casa contro il Lugano (doppietta di Aboubakar). Rimasti però in dieci per il doppio giallo a Rosier, i padroni di casa sono crollati negli ultimi minuti: all'81' il gol di Aliseda, all'86' quello di Vladi e al 90' l'autorete di Bailly hanno permesso al Lugano di conquistare la vittoria che porta gli svizzeri in testa al raggruppamento, insieme al Bruges, a quota 4.

    LE PARTITE DELLA SERA— Nel girone della Fiorentina vince 2-0 il Genk contro il Cukaricki. I belgi si sono imposti in trasferta con le reti di Heynen e Paintsil, salendo così a quota 4 punti, come il Ferencvaros che affronterà nel prossimo turno. I padroni di casa hanno fallito due buone occasioni, ma entrambe già sul risultato di 2-0. Nel gruppo E delude ancora l'Aston Villa che, dopo aver perso 3-2 all'esordio con il Legia, batte con estrema fatica i bosniaci dello Zrinjski: finisce 1-0. La squadra di Zaniolo (titolare) ha calciato più di 20 volte verso la porta avversaria, risultando però troppo imprecisa. La rete della vittoria arriva solo al 94' con McGinn. L'AZ che l'anno scorso eliminò la Lazio vince invece 1-0 con il gol del solido Pavlidis. La classifica è vede tutte e quattro le squadre a 3 punti. Nel girone G l'Hjk si fa recuperare dall'Aberdeen: finisce 1-1. Questo consente a Paok e Eintracht di guidare il girone. I greci sono a punteggio pieno, avendo battuto 2-1 i tedeschi (secondi con 3 punti), che nel 2022 vincevano l'Europa League. Inutile quindi la rete di Marmoush, per i greci sono decisivi Zivkovic e Koulierakis. Dilaga il Nordsjaelland che vince 7-1 contro il Ludogorets. L'unico marcatore doppio è Benjamin Nygren. Doppietta anche di King per il Fernerbahce, che batte 2-1 il Trnava in trasferta. I turchi sono così ancora a punteggio pieno.
     
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    Viktoria Plzen qualificato, avanti anche Paok, Eintracht e Bruges. Il Besiktas affonda

    Il pareggio fra Ferencvaros e Genk fa sorridere la Fiorentina, che nel gruppo F resta a più due sulle rivali

    Francesco Calvi
    9 novembre 2023 (modifica alle 23:35) - MILANO
    E’ tempo di primi verdetti anche in Conference League. Al termine delle gare valide per il quarto turno della fase a gironi, sono quattro le squadre che hanno strappato un pass per la fase a eliminazione diretta: il Viktoria Plzen è aritmeticamente primo nel gruppo C, Paok ed Eintracht (già qualificate) si contenderanno la vetta nella sfida del 30 novembre. Anche il Bruges mette in cassaforte la qualificazione, mentre crollano a sorpresa le big di Turchia: il Besiktas perde contro il Bodo Glimt, il Fenerbahçe in casa del Ludogorets. Finisce in parità Ferencvasros-Genk (gruppo F, lo stesso della Fiorentina), così come l’incontro tra Slovan Bratislava e Lille. Ok l’Aston Villa di Zaniolo – in campo nell’ultimo quarto d’ora -, che batte 2-1 l’AZ Alkmaar.

    GRUPPO A
    Il Lille in testa, lo Slovan che insegue. Le due big del gruppo A si affrontano a Bratislava in un match che vale il primo posto in classifica. Dopo un primo tempo complicato, i francesi spaventano Kucka e compagni con una rete di Angel Gomes, bravo a sfruttare un assist di Yazici per battere il portiere avversario. Al 69’ gli slovacchi si giocano la carta-Cavric (capocannoniere della squadra, inizialmente in panchina) e dopo dieci minuti realizzano l’1-1. Gli uomini di Paulo Fonseca si devono così accontentare di un pareggio, ma restano al primo posto con 8 punti. Lo Slovan è a quota 7, davanti al Klaksvik (4), sconfitto 2-0 dall’Olimpija Ljubljana. Per gli sloveni, sono decisive le reti nel finale di Sualehe (84’) e Nukic (88’).

    GRUPPO B
    Tutto facile per il Maccabi Tel Aviv contro gli ucraini dello Zorya Luhansk, che giocano le partite interne nello stadio di Lublino. Gli israeliani realizzano tre gol nei primi 45 minuti: il difensore Luckassen segna con un colpo di tacco, Dor Peretz sfrutta le imbucate di Zahavi e sigla una doppietta con due colpi di testa. Nel secondo tempo lo Zorya accorcia le distanze con Alefirenko, però non fa in tempo a tornare in partita. Il Maccabi sale così al secondo posto, a -4 dal Gent che batte il Breidablik grazie a una tripletta di Orban. Il centravanti lancia i belgi in avvio con un colpo di testa, poi Svanthorsson s’inventa il momentaneo ribaltone con una doppietta. Nella ripresa, il Gent – anzi, Orban - si riaccende e preme sull’acceleratore. Al 54’ pareggia i conti con un rigore, poi realizza il definitivo 2-3 con un tocco da posizione ravvicinata.

    GRUPPO C
    Il Viktoria Plzen può già festeggiare: i cechi vincono 1-0 contro la Dinamo Zagabria e restano in vetta, a punteggio pieno, a +8 sull’Astana secondo in classifica. Alla formazione di Koubek basta un successo di misura contro i croati (adesso ultimi, ma a -1 dall’Astana), che al 35’ subiscono gol su calcio di rigore da Chory e poi non riescono a recuperare. Il penalty del 28enne decide la gara, proprio come accaduto a Zagabria nell’incrocio di due settimane fa (0-1 il punteggio finale). Termina invece con un pareggio senza reti l’incrocio tra Astana e Ballkani: il match è equilibrato ed entrambe le squadre, adesso, sono a quota 4 punti.

    GRUPPO D
    Quasi un mese dopo l’inizio della sua avventura da allenatore, Burak Yilmaz non è ancora riuscito a dare una scossa al Besiktas, che perde in casa contro il Bodo Glimt e scivola all’ultimo posto del girone, con un solo punto conquistato in quattro uscite. L’ex bomber turco lascia ancora inizialmente Rebic in panchina, puntando invece sulle incursioni di Oxlade-Chamberlain. Al 38’ sono i norvegesi a portarsi in vantaggio con un tocco da posizione ravvicinata di Moumbagna. Al rientro dagli spogliatoi, il Bodo si diverte: Pellegrino dà spettacolo con un passaggio no-look per Moumbagna, che a tu per tu con il portiere incrocia e raddoppia. Yilmaz la riapre grazie alle sostituzioni (dentro Rebic e Bingol, rispettivamente assistman e marcatore in occasione dell’1-2), però incassa un’altra sconfitta. I norvegesi si portano così a -3 dal Bruges, vittorioso per 2-0 contro il Lugano. Dopo un primo tempo ricco di occasioni ma privo di reti, nella ripresa Buchanan conquista un penalty trasformato da Thiago. Non è altrettanto bravo l’ex Barça Jutgla, che all’85’ sbaglia un tiro dagli undici metri: il Bruges trema, poi raddoppia con Vanaken al 96’.

    GRUPPO E
    Il solito José Pesqueira trascina il Legia contro l’HSK Zrinjski Mostar. A Varsavia, all’intervallo, i polacchi sono già avanti di due reti: Augustyniak apre le danze con una botta sotto la traversa sugli sviluppi di un corner, poi il fantasista raddoppia su calcio di rigore. I bosniaci non riescono a cambiare passo nella ripresa: adesso, dopo tre ko in quattro partite, sono ultimi nel girone, a pari punti con l’AZ Alkmaar e a -6 dall’Aston Villa. Finisce infatti 2-1 la sfida di Londra tra inglesi e olandesi, in campo alle ore 21. I Villains lasciano inizialmente Zaniolo in panchina, gli ospiti puntano sul tridente composto da Sadiq, Pavlidis e il figlio d’arte Van Bommel. Nella prima frazione la squadra di Emery spreca un paio di chance. L’AZ si difende bene e punta sulle ripartenze, cercando di verticalizzare verso il bomber Pavlidis. Al 52’ il greco fa 1-0 in contropiede, nove minuti più tardi Diego Carlos pareggia con un’incornata. Al 74’ entrano in campo Zaniolo e Douglas Luiz, dopo sette minuti il brasiliano confeziona il gol del ribaltone: pennellata morbida per Ollie Watkins, che timbra il definitivo 2-1 di testa.

    GRUPPO F
    Buone notizie per la Fiorentina di Italiano, che sperava in un pareggio tra Ferencvaros e Genk nell’altra sfida del girone. Ungheresi e belgi si equivalgono per un tempo, ma la partita si accende subito dopo il rientro dagli spogliatoi. Al 47’ segna la formazione di Stankovic: Abu Fani tenta il tiro dalla distanza, Vandenvoordt non trattiene il pallone e Pesic sigla l’1-0 di tap-in. Il vantaggio, tuttavia, resiste per appena un quarto d’ora. Al 62’ Munoz, terzino con il vizio del gol, sfrutta a sua volta una ribattuta del portiere e pareggia i conti. Il suo quinto centro stagionale vale il definitivo 1-1, che lancia il Genk a quota 6 punti: gli stessi del Ferencvaros, due in meno della Fiorentina.

    GRUPPO G
    Paok ed Eintracht Francoforte mettono fine ai sogni di Aberdeen ed Helsinki, adesso distanti rispettivamente 7 e 8 punti dal secondo posto nel girone. I greci, reduci da tre successi in altrettante partite di Conference, pareggiano 2-2 con gli scozzesi: l’Aberdeeen va avanti con un gran gol di Duk, poi Taison duetta con Despodov e, al termine di una bella azione, segna praticamente a porta vuota. Nel secondo tempo Samatta completa il ribaltone dei greci con un’incornata, ma McGrath dopo tre minuti fissa il punteggio sul 2-2 direttamente da calcio di punizione. Nell’altra gara del gruppo G, l’Eintracht vince a Helsinki con una perla di Chaibi. Il classe 2002 sale in cattedra alla mezzora con un destro a giro da posizione defilata, che s’insacca sotto la traversa e lancia i tedeschi a quota 9 punti (uno in meno del Paok).

    GRUPPO H
    Il Nordsjaelland conquista un pareggio prezioso in ottica-qualificazione, portandosi a -2 dal Fenerbahçe che però sfiderà il Ludogorets alle ore 21. L’1-1 rimediato contro lo Spartak Trnava, tuttavia, lascia l’amaro in bocca ai danesi, che fino al 60’ erano in vantaggio grazie a un rigore di Ingvartsen. Il gol del pareggio è firmato da Duris, che regala agli slovacchi il primo risultato utile nel torneo. Nell'incontro delle 21, il Fenerbahce fin qui sempre vincente crolla a sorpresa in casa del Ludogorets: i turchi lasciano nuovamente Dzeko a riposo e al 18’ passano in svantaggio per un golazo dalla distanza di Piotrowski. Dopo un primo tempo privo di occasioni, il Fener alza il baricentro nella ripresa. Il Ludogorets ne approfitta e festeggia persino il raddoppio di Seco, che riaccende le speranze di centrare la qualificazione: i bulgari sono adesso terzi nel girone, ma il primo posto dista solo 3 punti.
     
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    Rigore di Nzola, Fiorentina di "corto muso" a casa del Cukaricki: viola primi da soli

    In gol dopo otto minuti dal dischetto, la squadra di Italiano non riesce a raddoppiare e rischia il pari senza brillare. Ma si gode il primato visto il contemporaneo pari tra Ferencvaros e Genk, contro cui nel prossimo turno può arrivare la qualificazione
    Giuseppe Nigro
    Giornalista
    9 novembre 2023 (modifica alle 21:19) - MILANO
    La vittoria che serviva, ma quanta fatica. La Fiorentina torna con il successo necessario ma striminzito dalla trasferta serba sul campo del Cukaricki, che aveva preso tre gol dal Ferencvaros, due dal Genk e addirittura sei nell’andata a Firenze, mentre i viola passano con uno strettissimo 0-1 grazie al rigore trasformato all’8’ da Nzola.
    In ottica qualificazione, girata la boa di metà girone a 5 punti alla pari con Ferencvaros e Genk, per Italiano arrivano i tre punti che servivano e che valgono il primato solitario del Gruppo F a +2 su ungheresi e belgi, che hanno pareggiato 1-1 a Budapest: la Fiorentina può chiudere i giochi nel prossimo turno col Genk, il 30 novembre al Franchi, prima di chiudere in casa del Ferencvaros all’ultimo turno. Da segnalare al 21’ la breve sospensione per insulti di natura razziale a Ndiaye, giocatore dei padroni di casa: lo spettatore autore del gesto sarebbe stato identificato, non appartenente né al tifo viola né del Cukaricki, bensì una persona del posto, visto che si giocava a Leskovac, a 300 km da Belgrado.

    IN DISCESA— Schierati al via con Ikoné e Sottil in attacco con Nzola, davanti al centrocampo Bonaventura-Maxime Lopez-Duncan, per i viola la partita si era messa in discesa già dopo cinque minuti. Con Nzola atterrato in area dal portiere casalingo Filipovic, contatto evidente sanzionato dall’arbitro tedesco Schroeder con il calcio di rigore, già prima della lunga revisione Var. Trasformazione con brivido dal dischetto dello stesso Nzola, che si era conquistato il penalty: conclusione molto centrale dell’attaccante ex Spezia, confidando sul tuffo verso destra del portiere serbo, che rischia quasi di respingere coi piedi. La Fiorentina però non morde prima, non propone, e finisce poi addirittura per rinculare, lasciando l’attaccante casalingo Adetunji diventare protagonista prima di testa, poi cercato dalle fasce, poi anticipato da Christensen.

    RISCHIO E RISCHI— E’ il presagio del più forte dei campanelli d’allarme, l’occasione divorata al 52’ da Kovac, che pescato tutto solo da un cross dalla destra di Ndiaye con la porta spalancata di fronte finisce per sparare altissimo il facile pallone del pari. Dopo lo shock, Italiano prova a svegliare i suoi con un triplo cambio: Brekalo, Mandragora e Parisi dentro al posto di Ikoné, Duncan e Biraghi. Proprio Brekalo fa gridare al raddoppio girandosi in area a un quarto d’ora dal termine, con Filipovic a salvare in corner. Ma un altro dei subentrati, Mandragora, è costretto a lasciare il posto ad Arthur per un infortunio che ha generato apprensione nella zona del ginocchio sinistro, da valutare meglio al rientro a Firenze. Preoccupa anche Pierozzi cadendo male con la testa da un duello aereo, anche se poi riprende. Sospiro di sollievo, e sospiro di sollievo al triplice fischio: minimo sforzo col massimo del risultato, ma ora la Fiorentina guarda il resto del girone dall’alto in basso.
     
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    Nico lancia la Fiorentina: Genk battuto e qualificazione. Per il primo posto basta un punto

    La Viola segna il gol decisivo con l'argentino su rigore a 5 minuti dalla fine e si prende la qualificazione: per il primato nel girone serve un punto contro il Ferencvaros

    La Fiorentina si qualifica al prossimo turno, se lo farà da prima de girone si vedrà: basterà un pari contro il Ferencvaros. E’ stata dura contro il Genk che ha giocato un primo tempo davvero bello ma una ripresa in cui, poco alla volta e anche grazie all’impeto diverso della Fiorentina, è sostanzialmente sparito. Dopo il gol di Kayembe (migliore assieme al portiere), la Fiorentina ha trovato il pari al tramonto del primo tempo con Quarta e poi il ribaltone con rigore trasformato sempre da lui, Nico Gonzalez, una certezza di Italiano.

    SUSSURRI FINALI—
    Italiano lascia in panchina sia Beltran sia Nzola e mette Kouame in mezzo all’attacco formato anche da Ikoné e Nico Gonzalez, trio supportato da Barak. Parisi ancora a destra nonostante Italiano avesse detto che Kayode era pronto, in mezzo al campo Maxime Lopez con Duncan. Il Genk si presenta con lo stesso modulo (4-2-3-1) e ha il gigante Arokodare come perno offensivo avanzato. L’inizio vede la Viola arrivare vicino alla conclusione con Ikoné che non impatta il pallone a pochi metri da Van Crombrugge. Ma è il Genk a mettere insieme la prima azione vera della partita: Fadera scappa a sinistra con liscio di Parisi, si porta il pallone verso il centro dell’area, tiro a colpo sicuro che però – a giro – incoccia il palo. Pericolo scampato per i viola che vincendo hanno il passaggio del turno assicurato. La Fiorentina ci prova con Kouamé ma deve stare attenta alle ripartenze manovrate – e tecniche – di un Genk che è al Franchi seguito non solo da duemila tifosi ma anche intriso di voglia di crearsi il risultato pieno. Al 18’, ancora i belgi in avanti: Christensen blocca una conclusione di Paintsil fuggito a Biraghi. Gli uomini di Italiano chiedono un rigore per braccio di Munoz in area ma arbitro e Var tacciono, ci prova Barak con un tiro che si alza sopra la traversa. La fascia destra della squadra belga mostra l’improvvisazione della Fiorentina mentre Quarta deve intervenire (male) su Galarza in mezzo al campo: intervento inutile e primo giallo per i viola. Proprio Quarta si prende un tiro dai trenta metri: alto e sbilenco. La Fiorentina non ingrana, mentre l’arbitro grazia Fadera del secondo giallo per un colpo a Parisi, contrasto che si ripete dopo 1’. Il tecnico del Genk cambia Fadera a rischio rosso con Baah ma prima c’è un’altra occasione per la Fiorentina: il portiere dei belgi smanaccia uscendo male, Munoz dorme e arriva Kouamè che poi cade a terra ma – pare – non toccato. Sul ribaltamento, al 44’ Kayembe porta in vantaggio il Genk iniziando l’azione e concludendola anche grazie a uno svarione di Quarta. Zero a uno ed è tutto da rifare. Ma non passa molto: al secondo minuto di recupero la Fiorentina riacciuffa il risultato con conclusione sottoporta dello stesso Martiunez Quarta dopo respinta del portiere belga su inzuccata di Mina. Uno a uno, tutto in gioco.

    RIBALTONE— L’inizio della ripresa - Italiano infila Kayode e Milenkovic - vede il portiere del Genk parare ancora: questa volta su Barak. La Fiorentina ha un altro impeto, vuole sistemare la pratica qualificazione ai playoff, Italiano infila anche Arthur e Beltran (alle spalle di Kouamé, alla Barak), il Genk Zeqiri che segnò all’andata: ma la gara non si sblocca ancora. Tutto succede quando una bellissima azione di prima, e con annesso colpo di tacco, porta Kayode dentro l’area e Sadick a fare un fallo netto fischiato subito e poi confermato dal Var. Nico Gonzalez, più altruista che egoista in tutta la gara, si presenta sul dischetto e infila il ribaltone. Due a uno e qualificazione a un passo. Il Genk ha sussulti reattivi, c’è una rissa nel finale con Galarza graziato dopo un gesto (gomitata violenta) verso Arthur. Fiorentina comunque qualificata, per il primo posto alla prossima.
     
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    La Fiorentina sorride a metà: pareggia col Ferencvaros e chiude prima. Ma Gonzalez è ko

    Decisivo il gol di Ranieri, per l'attaccante si teme uno stiramento. La squadra di Italiano festeggia il primo posto nel gruppo F di Conference League

    Ilaria Masini
    14 dicembre 2023 (modifica alle 21:20) - MILANO
    La Fiorentina conclude il girone di Conference League da prima in classifica grazie all’1-1 di Budapest contro il Ferencvaros (che a sua volta passa il turno come seconda) ed è Luca Ranieri, difensore centrale, a pareggiare i conti dopo il vantaggio di Zachariassen per gli ungheresi. E se la Fiorentina può gioire per il primato del suo raggruppamento di Conference League, i dolori arrivano invece da Nico Gonzalez, costretto a lasciare il campo in barella, infortunato. Per l’argentino doveva essere una partita speciale perché a Budapest ha raggiunto quota 100 presenze in maglia viola (considerando tutte le competizioni ufficiali), ma è stata tutt’altro che una festa dal punto di vista dell’infermeria. Da sottolineare il gesto di fair play da parte di Stankovic, allenatore del Ferencvaros, che conforta l’attaccante esterno viola e cammina al fianco della barella mentre esce dal terreno di gioco. I primi controlli per Gonzalez avrebbero evidenziato un problema muscolare a carico del flessore destro. Ma l’entità sarà da valutare nei prossimi giorni. E Italiano ha aggiunto: "Ha un problema al bicipite. Credo si sia stirato, ma spero sia meno grave e di riaverlo al più presto".

    LE SCELTE—
    Per la formazione iniziale, Vincenzo Italiano sceglie come centravanti Beltran e alle sue spalle Gonzalez a destra, Brekalo a sinistra e Barak sulla trequarti al posto di Bonaventura che non è stato neanche convocato perché non al meglio della condizione (così come Arthur e Sottil). A centrocampo c’è Maxime Lopez con Mandragora che sostituisce Duncan, influenzato e costretto al forfait in extremis. Il capitano è Milenkovic, vista la squalifica di Biraghi. Nel Ferencvaros, Stankovic è in emergenza ma, come punta centrale, può contare su Varga, l’ungherese che aveva segnato una rete nel 2-2 dell’andata al Franchi a inizio ottobre.

    LA PARTITA— La prima occasione si presenta al 9’ con Mandragora che impegna Dibusz dalla distanza. Ci provano anche Brekalo e Barak, ma il risultato non cambia. Quello che cambia è il volto dell’undici iniziale perché al 17' arriva l’infortunio di Gonzalez che cade a terra, in lacrime, per un problema alla coscia destra, subito sotto il gluteo. Nico esce in barella ed entra Ikoné. E mentre Milenkovic viene ammonito per proteste, inizia un breve forcing del Ferencvaros: al 34’ è decisivo Christensen con una doppia parata, prima su Katona e poi su Civic che tenta la conclusione immediata sulla ribattuta. L’estremo difensore danese poco dopo è di nuovo pronto nel chiudere lo specchio della porta a Varga.
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    RETI NELLA RIPRESA— Al 3’ del secondo tempo arriva il vantaggio dei padroni di casa con Zachariassen che insacca da distanza ravvicinata su servizio di Abu Fani, il cui assist viene leggermente deviato da Milenkovic. Il difensore serbo poco dopo sfiora il pareggio con un colpo di testa che termina fuori. Fra gli ungheresi esce Varga ed entra Lisztes e poi Civic per Botka, mentre Italiano cambia Mandragora (ammonito nel primo tempo) per Nzola e Brekalo per Kouame. C’è il tempo per un’altra parata di Christensen su Katona, ma è il viola Ranieri al 28’ a trovare l’ 1-1 sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Maxime Lopez su cui prolunga Milenkovic. Il difensore centrale festeggia così il suo terzo gol in Conference League, dopo la doppietta realizzata in trasferta con il Genk. Rete che invece non riesce a concretizzare poco dopo Nzola che spreca un’ottima occasioni. Continua nei minuti finali la girandola delle sostituzioni, senza nuovi scossoni per il risultato e Fiorentina che vola agli ottavi in programma nel mese di marzo.
     
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