Coppa Italia 2023-24

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Un gol meraviglioso di Mandragora regala alla Fiorentina il primo round sull'Atalanta

    La semifinale d'andata è viola. Un clamoroso sinistro del centrocampista da fuori area sblocca il risultato al 31': nella ripresa Gasperini inserisce Scamacca alla ricerca del pari, ma sono i toscani ad andare più volte vicini al raddoppio

    dall'inviato Matteo Brega
    3 aprile 2024 - FIRENZE
    La Fiorentina vince 1-0 la semifinale d’andata di Coppa Italia contro l’Atalanta grazie a un gol meraviglioso di Mandragora dalla distanza. Serata di sorprese nelle scelte iniziali. Italiano lascia in panchina Arthur e mette Bonaventura davanti alla difesa nel 4-2-3-1 accanto a Mandragora. Opzioni fresche a sinistra: Parisi terzino e Kouame ala. Gasperini punta su Holm a destra, lascia in panchina il diffidato Ederson per far giocare Pasalic e rinuncia dal 1’ a Scamacca puntando su un tridente senza riferimenti con Koopmeiners-Miranchuk-Lookman. Il primo quarto d’ora è uno spot delle buone intenzioni. L’Atalanta pressa, spinge, alza il ritmo e la Fiorentina cerca di attutire la partenza avversaria. Ma con il passare dei minuti anche la Viola segue il medesimo copione. Ne esce una partita densa, senza la fioritura di occasioni pulite. Al 23’ c’è il primo intervento di Carnesecchi sulla conclusione ravvicinata di Beltran dopo un’azione insistita e confusa in area. La Dea si è spenta e la Fiorentina arde, spinta anche dai 20 mila del Franchi. Il cross di Nico Gonzalez due minuti dopo, solo sfiorato da Beltran, si traveste da tiro e Carnesecchi deve spostare ancora la palla dallo specchio. Al 31’ la Fiorentina passa meritatamente in vantaggio. Mandragora riceve palla dai 25 metri, controlla e spara un sinistro pazzesco che tocca il palo ed entra in porta. Quinto gol stagionale per il centrocampista, decisamente il più spettacolare questo. Il primo tempo finisce 1-0 per la Fiorentina, rammaricata di non aver sfruttato la superiorità generale. Buon per l’Atalanta che resta in gara dopo 45’ brutti.

    DEA SCARICA—
    Gasperini, dallo skybox perché squalificato, ordina due cambi immediati. Ederson per Pasalic e Scamacca per Miranchuk: obiettivo mettere la testa dentro alla partita perché nel primo tempo c’è stata ben poco. Ed è subito una Dea diversa. Corner di Koopmeiners e Hien gira in porta dove Terracciano deve mettere in corner. All’11’ la Fiorentina va vicino al raddoppio: cross di Ranieri, Nico Gonzalez è il più svelto di tutti ad alzarsi in volo e con la testa obbliga Carnesecchi a deviare con la punta delle dita in corner. Al 15’ dentro Bakker per Ruggeri nell’Atalanta. Ma i bergamaschi sono tornati quelli in difficoltà del primo tempo. Parisi raccoglie una seconda palla dal limite e accende il corridoio per Nico Gonzalez che dall’interno dell’area scarica un sinistro violento su cui Carnesecchi vola ancora. La Dea ha un sussulto al 21’: Lookman conduce palla, apre sulla sinistra dove arriva il treno Bakker che calcia in diagonale di poco fuori. Franchi ammutolito prima e poi unito in un sospiro profondo così. Un lampo perché al 23’ la Fiorentina con Belotti va vicino al raddoppio. Dal corner seguente è Ranieri a girare fuori da un metro. Insomma, la Viola spinge e insiste per il 2-0 che darebbe un senso diverso alla serata. Fuori Lookman e dentro Touré, fuori Beltran e dentro Arthur: questi i cambi del 33’. Scamacca al 35’ prova a inventarsi un destro di precisione dal limite, Terracciano devia in corner. Ma sono situazioni isolate, non legate da un gioco fluido. Il finale è di sofferenza per entrambe le formazioni. Entra Ikonè per Belotti, Italiano cerca freschezza per andare a tenere la palla lontana dalla propria area. Finisce 1-0 per la Fiorentina: appuntamento al 24 aprile per la gara di ritorno.
     
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    e tra l'altro dice bene alla Juve che ha vinto la Fiorentina, che tra le due altre semifinaliste,è quella che storicamente crea meno problemi ai bianconeri

    poi va bene, c'è il ritorno, ma i presupposti ci sono
     
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    La Juve prende due sberle, poi Milik la salva: a 7' dal termine il gol alla Lazio che vale la finale

    La squadra di Tudor va sul 2-0 con Castellanos scatenato, poi il polacco si avventa su un cross di Weah: dopo il 2-0 dell'andata, è la rete che vale la finale

    Stefano Cieri
    Giornalista
    23 aprile 2024 - MILANO
    Vince una buona Lazio, ma in finale va una Juve che non si arrende mai. La semifinale di ritorno di Coppa Italia finisce con la vittoria della Lazio per 2-1 che non basta a ribaltare il 2-0 dello Stadium in favore dei bianconeri. Allegri avrà dunque la possibilità di aggiudicarsi un trofeo il prossimo 15 maggio all’Olimpico contro la vincente di Atalanta-Fiorentina, mentre l'accesso alla Supercoppa è già realtà. Ed è proprio il tecnico juventino, grazie agli ingressi di Weah e Milik, a riprendere per i capelli una partita che si era messa molto male. Esce con parecchi rimpianti la Lazio. Sia per il 2-0 dell’andata (maturato nel corso di una ripresa disastrosa) sia per la prova dell’Olimpico, quasi perfetta, al netto di qualche errore difensivo, su uno dei quali è arrivato il gol-qualificazione di Milik dopo la doppietta di Castellanos che avrebbe portato la sfida ai supplementari.

    SBLOCCA TATY—
    La partita comincia con il copione più scontato. Lazio all’attacco a testa bassa nel tentativo di iniziare subito la rimonta che le serve per andare in finale. Tudor manda in campo la formazione annunciata, il consueto 3-4-2-1, che stavolta prevede la presenza di Guendouzi e Cataldi in mezzo al campo, mentre per il resto la formazione è praticamente la stessa delle ultime uscite. Allegri risponde con un 3-5-2 con Perin portiere di coppa e la novità di Alex Sandro in difesa, preferito a Rugani (Gatti è invece squalificato). Lazio subito all’attacco, dunque, e al 12’ i padroni di casa sbloccano già il risultato. La pressione laziale frutta un angolo che Luis Alberto pennella sulla testa di Castellanos che salta più in alto di tutti e supera Perin (prova, senza riuscirci, a controllarlo Alex Sandro). La Lazio non si ferma e continua ad attaccare, ma la Juve si compatta e chiude ogni varco. E dopo il 20’ prova pure a reagire. Al 22’ Vlahovic ha una buona opportunità, ma il suo tiro (l’assist è di Chiesa) viene prima rallentato da Gila e quindi respinto col piede da Mandas. Dieci minuti più tardi è Bremer a impensierire i padroni di casa con un colpo di testa che finisce alto. Si scivola lentamente verso l’intervallo, ma prima del duplice fischio di Orsato ecco una palla-gol clamorosa ancora per Castellanos. L’argentino, imbeccato da Luis Alberto, si ritrova tutto solo davanti a Perin in uscita disperata ma gli tira addosso.

    RADDOPPIA TATY, RIMEDIA MILIK— Il gol dell’attaccante argentino è però solo rimandato. Si materializza al 4’ della ripresa. A lanciarlo è ancora Luis Alberto, a sua volta imbeccato da Felipe Anderson, il Taty approfitta della dormita di Bremer e s’invola verso Perin: stavolta non sbaglia. Al quarto d’ora, poi, l’ex Girona avrebbe anche la palla della tripletta (il lancio è di Felipe), ma la tira di nuovo addosso a Perin. Il gol sarebbe però stato annullato: c’era fuorigioco dello stesso Taty. Nel frattempo pure la Juve si fa viva. Tra il 10’ e il 12’ Vlahovic ha due ottime opportunità. Sulla prima viene fermato da un provvidenziale salvataggio di Marusic, sulla seconda invece non trova l’angolo con Mandas che sarebbe battuto. Subito il 2-0, la Juve ancora di più si riversa nella metà campo avversaria, ma la Lazio serra le fila e cerca di resistere. Tudor inserisce Patric e Vecino, poi Rovella e Immobile per dare più sostanza alla squadra. Allegri risponde con Weah prima e con Yildiz e Milik qualche minuto più tardi. I cambi del tecnico juventino si rivelano decisivi. Perché a sette minuti dal 90’ il gol del 2-1 è propiziato da un tiro-cross di Weah che Milik deposita in rete.
     
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    Se il primo tempo fosse finito 4-0 per la Lazio non ci sarebbe stato nulla da ridire. Penosi.
    Salvo solo Rabiot, Milik e Weah.
    In finale una vale l'altra, tanto al 90% vinceremo e Allegri potrà vantarsi di aver vinto un trofeo.
     
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    È una Dea meravigliosa: segna, soffre, poi batte 4-1 la Fiorentina. La finale è Atalanta-Juve

    Gara ricca di emozioni. Solo a tempo scaduto coi gol di Lookman e Pasalic, i bergamaschi piegano i viola, in dieci per quasi tutta la ripresa per il rosso a Milenkovic. Gli altri gol di Koopmeiners, pari di Martinez Quarta e 2-1 di Scamacca (con una splendida mezza rovesciata)

    Massimiliano Ancona
    Giornalista
    24 aprile 2024 - MILANO
    Sarà Juventus-Atalanta la finale che si disputerà mercoledì 15 maggio all'Olimpico di Roma. Splendida partita tra due squadre che si sono affrontate a viso aperto. L'Atalanta vince 4-1 a spese di una Fiorentina in 10 per quasi tutta la ripresa a causa del rosso a Milenkovic eppure in grado di pareggiare con Martinez Quarta il gol di Koopmeiners. Di Scamacca il bellissimo 2-1 in rovesciata. Le reti decisive in pieno recupero portano la firma di Lookman (con brivido Var) e Pasalic.

    PRIMO TEMPO—
    L’Atalanta in avvio subisce l’iniziativa della Fiorentina, che recupera Bonaventura e Belotti nel consueto 4-2-3-1. E sono proprio loro due a impegnare Carnesecchi. La squadra di Gasperini, con Scamacca e De Ketelaere davanti a Koopmeiners, passa in vantaggio al primo affondo. Un rimpallo su Mandragora favorisce il centrocampista olandese che s’incunea e dal limite di sinistro in diagonale batte Terracciano (8’). Ristabilita la parità rispetto all'1-0 viola all’andata, la squadra di casa lascia di nuovo il pallino del gioco agli ospiti, che non pungono. Ma subiscono il raddoppio di Scamacca (13’), annullato per intervento della Var a causa del fallo di Koopmeiners su Beltran all’origine dell’azione. L’iniziativa è dei viola, ma l’Atalanta è pericolosa ogni volta che attacca. De Ketelaere serve Koopmeiners in area: l'olandese si gira e tira di destro, ma Terracciano respinge. Il belga, servito da Scamacca, poco dopo la mezz’ora, sfiora il palo con un sinistro dal limite. In mezzo, c’è un contatto sospetto: Carnesecchi in uscita alta pesta il piede di Nico Gonzalez in area, ma la Var, stavolta non interviene. Un tiro alto da buona posizione di Ruggeri su cross basso dalla destra di Zappacosta chiude una prima parte di gara che vede anche Carnesecchi bloccare una conclusione debole di Bonaventura. Il giallo (ingenuo) per Mandragora, diffidato…

    RIPRESA— Si ricomincia ed è l'Atalanta a giocare meglio e ad avere la prima occasione per il raddoppio. Cross da destra di Zappacosta e Ruggeri da due passi colpisce di testa a lato (49'). Quattro minuti più tardi Milenkovic viene espulso per fallo su De Ketelaere lanciato a rete. Italiano rinuncia a Belotti per Martinez Quarta, mentre la punizione di Scamacca dal limite viene deviata in angolo dalla barriera. Poco dopo, i viola sostituiscono anche Beltran con Duncan. L'Atalanta si avventa ma non si rende pericolosa. Sono invece i viola a pareggiare con il neo entrato Martinez Quarta (68') che schiaccia in rete di testa un cross di Biraghi da fermo. Gasperini toglie Kolasinac ed Ederson per Pasalic e Lookman, poi Zappacosta, dentro Miranchuk. E al 75' torna in vantaggio. Cross da sinistra, sponda di De Ketelaere di testa e rovesciata volante e vincente di Scamacca. Lo spettro dei supplementari torna a farsi reale. Scamacca (diffidato) si fa ammonire e salterà la finale con la Juventus. Al 95' è ancora lui a servire Lookman, il cui gol viene convalidato dopo l'intervento della Var. Esplode lo stadio di casa, poi Pasalic, al 99' sigilla risultato (4-1) e qualificazione.
     
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