Europa League 2023-24

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Terzo turno di qualificazioni

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    Lukaku segna ancora e la Roma vince al debutto europeo. Sheriff ko

    A Tiraspol i giallorossi danno seguito al successo in campionato contro l'Empoli con il gol decisivo del centravanti. Sanches infortunato
    Dal nostro inviato Massimo Cecchini

    21 settembre - TIRASPOL
    Se il risultato è la fine di un percorso, per vincere la partita di esordio in Europa League la Roma sceglie la strada più tortuosa. La luce in fondo al tunnel, come ci si aspettava, alla fine si accende quando nella ripresa si riforma la coppia Lukaku-Dybala, l’unico fattore in grado di dare dignità a una prova fin lì modesta. Finisce così con un 1-2 santificato dall'autogol di Talal e dalle reti di Tovar e appunto Lukaku, che sgretola il sogno di uno Sheriff fin lì più che dignitoso e che può anche recriminare per un palo colpito sullo zero a zero.

    MOU IN TRIBUNA—
    Più che il malinconico spettacolo offerto dalle squadre in campo, l’attrazione sugli spalti è José Mourinho, in tribuna causa prima giornata delle quattro di squalifica che deve scontare dopo le polemiche della finale di Budapest del maggio scorso. Lo Special One è abbastanza freddo, inforca gli occhiali quando deve mandare un messaggio ai suoi uomini in panchina e poco più. Resta di ghiaccio però al 28’, quando Renato Sanches esce per uno di soliti infortuni che lo perseguitano da anni. Quanto basta perché al 32’ prenda subito la via dello spogliatoio (per poi tornare in tribuna a inizio secondo tempo), perdendosi forse le cose un poco più ghiotte della partita, fino a quel momento di malinconica bruttezza. Il 3-5-2 della Roma, infatti, fa scegliere l’italiano Bordin di optare anche lui per la difesa a tre, che va a costruire un 3-4-1-2 che ha nel trequartista Talal l’unico in grado di accendere gioco e fantasia. Per il resto, il baricentro basso spinge i giallorossi a presidiare la trequarti, ma senza costrutto per la poco qualità del ritmo e della precisione nei passaggi. Ne consegue che la squadra di Mou si trova a provare a servire un Lukaku sempre soffocato, anche se il belga tenta di innescare qualche inserimento di El Shaarawy e Karsdorp, col Faraone che al 29’ e al 37’ impegna il portiere Koval. Poca roba, anche perché nelle praterie dietro la mediana - che con l’uscita di Sanches passa da Cristante a Paredes come vertice basso - i pericoli provano a crearli i generosi ma imprecisi attaccanti dello Sheriff. Morale: dopo un avvio che vede andare al tiro Joao Paulo all’8’, l’azione più pericolosa giunge al 35’, quando un cross di Talal trova Mbekeli, che al volo colpisce il palo. Lo stadio si dispera e così, dopo che al 39’ Zalewski tira alto da buona posizione, al 48’ arriva la beffa per i padroni di casa. Una punizione battuta a centrocampo da Paredes trova una doppia deviazione di Talal e Kiki, che mettono fuori causa il portiere. Neppure il tempo di mettere la palla al centro che il tempo finisce, con Mourinho comunque già da un po’ nella pancia dello stadio.

    LUCE DYBALA— La ripresa si apre sulla falsariga del primo, cioè con la Roma che gioca nella mediana avversaria e lo Sheriff che prova a ripartire. Al 2’, infatti, Mbekeli trova un autostrada che lo porta al tiro di poco alto. Allora la squadra giallorossa abbassa i ritmi per provare a gestire la partita, ma perdendo gran parte dei duelli a centrocampo, i padroni di casa trovano sempre spazi in cui lanciarsi, rimediando calci d’angolo. Da uno di questi, al minuto 12, in una mischia in area Tovar trova la rete del meritato pareggio. La Roma prova a riprendersi e al 15’ El Shaarawy conclude di poco alto, prima che Mou mandi in campo Spinazzola, Bove e Dybala per Zalewski, l’impalpabile Aouar ed El Shaarawy. Il primo squillo, però, è sempre di Talal, che al 19’ impegna Svilar su punizione. Con la Joya in campo, però, la qualità cresce in modo esponenziale, visto che sulla trequarti la palla corre in modo diverso e più efficace. Ne usufruisce subito Lukaku, che la 20’ riceve un servizio di Cristante, servito da Dybala, e batte Koval. Il vantaggio dei giallorossi tende ad allungare di più le squadre. Adesso è lo Sheriff che deve cercare pericolosità a tutti i costi, ma con livello tecnico modesto che mette in vetrina, tutto sommato il vantaggio è più della Roma, in grado di sfruttare meglio le praterie che si aprono. Non sorprende che le occasioni le sgranino soprattuto i giallorossi, che impegnano il portiere al 33’ con Dybala su punizione e al 39’ con Paredes, mentre al 41’ è il subentrato Belotti a sfiorare il palo. L’occasione più ghiotta per il tris, però, arriva al 44’, quando il portiere Koval devia sulla traversa una conclusione a botta sicura di Cristante. Partita finita? Macché su un lancio dalla trequarti Talal sta per beffare Svilar, con lo Sheriff che reclama anche per un possibile rigore. I sette minuti di recupero diventano lunghi, ma la partita finisce in gloria per la Roma, che la suggella con una ultima punizione di Dybala bloccata dal portiere. Il tutto per l’esultanza del manipolo di tifosi che - a dispetto del divieto di trasferta - sono arrivati a Tiraspol. Loro, di sicuro, la vittoria l’hanno meritata.
     
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    L'Atalanta ci mette la testa: De Ketelaere e Ederson piegano il Rakow 2-0

    Due incornate nella ripresa regalano i primi tre punti a Gasperini. Grande prova per il belga che trova il gol del vantaggio, il brasiliano entra e raddoppia
    Dal nostro inviato Luca Taidelli

    21 settembre - BERGAMO
    Un tempo per togliersi la ruggine dopo 525 giorni senza Coppe, un altro per tornare Dea e schiantare il povero Rakow con le reti di De Ketelaere (migliore in campo e trasformato quando è passato a centro area) ed Ederson. L’Atalanta non fallisce il ritorno in Europa, fa festa con i propri tifosi (che dedicano qualche coro anche a Commisso) e si prende subito la testa del girone di EL insieme allo Sporting Lisbona, prossimo avversario in Portogallo, tra due settimane.

    PRIMO TEMPO— Gasp punta sul tridente pesante (al netto degli infortuni di Scamacca e Touré), con De Ketelaere alle spalle di Lookman e Muriel. Dietro c’è Djimisti, con Scalvini che torna a sinistra e manda in panchina Kolasinac. Malgrado le tante assenze e la verginità internazionale, il Rakow gioca da subito una gara più lucida rispetto gli avversari, poco reattivi e troppo imprecisi. La Dea non riesce mai ad aggredire, presto si abbassa e anche nelle ripartenze fatica a pungere, complice un Muriel troppo molle e remissivo. Gli sfoghi riavano solo sugli esterni, ma i cross di Zappacosta e Ruggeri non trovano un terminale in area, mentre De Ketelaere e Lookman ci provano ma il primo ama più rifinire che concludere, mentre il secondo sbaglia tanto ma è l’unico a impegnare davvero Kovacevic nel primo tempo. Due occasioni infatti se le mangia, una all’alba e una al tramonto del parziale, su assist di Koopmeiners e Muriel. Vero però che nel frattempo il Rakow era andato vicino al gol con Rundic (colpo di testa in curva solo davanti a Musso) e con Yeboah, fermato alla grande da Scalvini.

    DUE INCORNATE PER TRE PUNTI— Gasp nell’intervallo non cambia gli uomini ma mischia il tridente e ci azzecca. Muriel da sinistra va subito al tiro. De Ketelaere da centrale apre spazi a Lookman, passato a destra, ma soprattutto si avventa sul primo palo a girare di testa il cross di Zappacosta e stappa la partita al 4’ della ripresa. Rete molto simile a quella contro il Sassuolo, anche per i tempi dell’inserimento. L’Atalanta ora può distendersi e Kovacevic vola sulla sberla di Lookman prima che Gasp decida di puntare su Miranchuk (fuori Muriel) e debba togliere l’indisposto De Roon per Ederson. Il brasiliano segna subito il 2-0 incornando il cross di Ruggeri. L’Atalanta a questo punto potrebbe dilagare, ma Kovacevic para tutto e lo stesso Ruggeri e Pasalic sprecano il tris. Per stasera però va benissimo così.
     
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    L'Aek sorprende il Brighton, Liverpool ok in Austria. Pioggia di gol tra Ajax e Marsiglia

    Gli uomini di De Zerbi superati in casa dai greci. Vittoriosi invece Liverpool e West Ham, insieme a Rangers, Leverkusen e Rennes
    Salvatore Malfitano

    21 settembre - MILANO
    La sorpresa più clamorosa di questa prima serata di Europa League arriva da Brighton, dove al debutto internazionale la squadra di Roberto De Zerbi cade in casa contro l’Aek Atene di Matias Almeyda. Ajax e Marsiglia danno spettacolo in un pirotecnico 3-3, il West Ham batte 3-1 in rimonta il Backa Topola; Grifo a segno nel successo esterno del Friburgo sull’Olympiacos (2-3). Lo Sporting, rivale dell’Atalanta, trova i tre punti sul campo dello Sturm Graz (1-2). Nelle gare delle 18.45 il Liverpool va sotto, spreca tanto, ma alla fine si ritrova sul campo del Lask, battuto 3-1. Il Bayer Leverkusen non lascia scampo ai campioni di Svezia dell’Hacken, surclassati per 4-0, e altrettanto facilmente il Rennes si sbarazza del Maccabi Haifa (3-0). Il Villarreal crolla a sorpresa ad Atene contro il Panathinaikos, mentre nel girone della Roma lo Slavia Praga passa in Svizzera contro il Servette.

    LASK LINZ-LIVERPOOL 1-3
    A sorpresa è il Lask a portarsi avanti al 14’: calcio d’angolo battuto verso l’esterno dell’area, Flecker controlla e lascia partire un gran destro che non lascia scampo a Kelleher. I tentativi di Doak e Nuñez sono buoni ma non abbastanza, il primo tempo si chiude con i Reds sotto nel punteggio. La superiorità degli inglesi, tuttavia, esce presto fuori e l’uruguaiano pareggia su rigore. Kelleher si deve superare su Havel e Ljubicic e questo permette al Liverpool di portarsi in vantaggio. Diaz al 63’ deve soltanto spingere in rete il suggerimento di Gravenberch, Salah segna il gol della sicurezza all’88’ assistito da Nuñez.

    PANATHINAIKOS-VILLARREAL 2-0— L’atteggiamento degli spagnoli è di chi pensa a non perdere: tanto gioco in ripartenza e iniziativa del gioco lasciata al Panathinaikos. Le occasioni nascono secondo questo copione: al 17’ Morales si lancia in contropiede, punta la difesa ma poi chiude troppo il destro da buona posizione. Al 38’ invece il Villarreal prende gol con la difesa schierata: splendido filtrante di Kotsiras per Ioannidis, che davanti a Reina lo supera con lo scavino. Sporar mette il sigillo alla vittoria dei greci, con una precisa conclusione a incrociare da fuori area (78’).

    BAYER LEVERKUSEN-HACKEN 4-0— Parte subito forte il Bayer, che schiaccia gli svedesi nella propria metà campo. La pressione dà presto i risultati sperati: Boniface trova un ottimo filtrante per Wirtz, che supera il portiere con un delizioso tocco sotto (10’). Al 16’ la squadra di Xabi Alonso raddoppia: il traversone di Xhaka premia il taglio in area di Adli, che non sbaglia. Nel secondo tempo i tedeschi addirittura dilagano, vanno a segno prima Boniface al 59’, sfruttando un’uscita sbagliata della difesa avversaria, poi Hofmann al 70’, che conclude al volo dopo una bella combinazione in area con Wirtz.

    RENNES-MACCABI HAIFA 3-0— Passano solo 56 secondi che Blas s’inventa un eurogol: un sinistro al volo dalla distanza che sorprende Nitzan, per il vantaggio dei francesi. Allo stesso modo il Rennes va vicino alla seconda rete, ma il gran tiro di Theate si stampa sul palo. È destino, tuttavia, che si vedano solo prodezze. Stavolta è Truffert – primo centro in Europa – al 31’ ad inventarsi una traiettoria perfetta, sempre al volo e da fuori area, che lascia di sasso il portiere. Nella ripresa Salah prova ad iscriversi nel club delle magie, la sua sforbiciata però finisce fuori. Chiude i conti già al 55’ Yildrim, che svetta su calcio d’angolo.

    UNION SAINT GILLOISE-TOLOSA 1-1— La gara comincia dieci minuti dopo rispetto all’orario previsto a causa del traffico cittadino, con i pullman di entrambe le squadre che arrivano in ritardo allo stadio. La prima occasione capita sui piedi di Vanhoutte, il cui tiro ad incrociare non inquadra di poco la porta alla mezzora. Più interessante il tentativo di Nilsson dal limite, su cui si oppone bene Restes (38’). Immediatamente prima dell’intervallo, gli ospiti vanno in vantaggio con il rigore di Dallinga; l’1-1 finale lo realizza al 70’ Amoura, servito da Castro. Nel recupero della ripresa, espulso Costa per doppia ammonizione.

    SERVETTE-SLAVIA PRAGA 0-2— I cechi si fanno preferire nella parte iniziale e al 32’ sbloccano la partita: Masopust avvia l’azione, la difesa svizzera gli riconsegna il pallone in area e il centrocampista ringrazia, segnando con un diagonale secco. Igoh al 58’ va a segno per il raddoppio, girando di testa la sponda su un calcio d’angolo dalla sinistra.

    QARABAG-MOLDE 1-0— Davvero poche emozioni a Baku, dove prevale il Qarabag. Gli azeri si mantengono sempre più offensivi rispetto agli avversari, ad inizio ripresa creano in sequenza i pericoli maggiori. Juninho si divora un gol a tu per tu col portiere, pochi istanti dopo Andrade aggiusta tutto e al 55’ sigla la rete decisiva.

    BRIGHTON-AEK ATENE 2-3— L’esordio europeo del Brighton non è idilliaco. All’11’ passa in vantaggio l’Aek con un gran colpo di testa in tuffo di Sidibe su calcio d’angolo. Le cose rischiano di peggiorare quando Garcia lanciato a rete mette a lato. Joao Pedro viene atterrato in area al 28’, l’arbitro inizialmente lo ammonisce per simulazione ma dopo on-field review si ravvede e dà il penalty, che l’attaccante trasforma per il pareggio alla mezzora. Al 40’ però la squadra di Almeyda si riporta avanti grazie alla conclusione in spaccata di Gacinovic sugli sviluppi di un calcio di punizione. A metà ripresa il déjà-vu: ancora fallo su Joao Pedro, ancora rigore e ancora l’attaccante trasforma dagli undici metri. Ma l’Aek non muore mai e all’84’ la beffa firmata da Ponce, che conclude un’azione ribaltata in pochi tocchi dai greci. Adingra sfiora il pareggio, ma Stankovic si esalta e difende il successo dei suoi, anche sulla conclusione successiva di Gross.

    AJAX-MARSIGLIA 3-3— Emozioni senza sosta ad Amsterdam. Gli olandesi sbloccano l’incontro all’11’ con Forbes, che sfrutta il buco di Mbemba e s’invola a rete. Al 20’ raddoppia Berghuis, lasciato troppo libero di calciare in area su un corner, ma da quel momento l’Ajax presta il fianco al Marsiglia, che non si lascia pregare. Clauss approfitta di una difesa morbida, si incunea in area e trova la rete in diagonale (23’). Ndiaye colpisce la traversa, ma il pareggio si concretizza al 38’ quando Aubameyang si libera al limite e tira in scivolata, sorprendendo Gorter sul primo palo. La squadra di Steijn rimette la gara a posto al 52’ con Taylor, bravo a seguire l’azione e raccogliere la palla arretrata di Forbes dal fondo. È presto però per cantar vittoria: ancora Aubameyang, al 78’, ci mette la firma con un destro secco sul secondo palo. Poco prima del 90’, Taylor si alza la palla e dopo un controllo di tacco a seguire calcia al volo, ma il tiro è alto di poco.

    STURM GRAZ-SPORTING 1-2— Dopo un primo tempo soporifero, il secondo tempo è decisamente divertente. Scherpen è il grande protagonista della partita e al rientro degli spogliatoi para il colpo di testa di Trincao da distanza ravvicinata. Al 58’ gol degli austriaci con Boving, che ribadisce in rete il tiro sul palo di Kiteishvili. Il portiere dello Sturm Graz si esalta in sequenza su Paulinho due volte e su Inacio, poi però non è perfetto sul pareggio dello Sporting: non trattiene una conclusione poco complessa e permette a Gyokeres di segnare. Nel finale la rimonta è completata grazie a Diomandé, con una conclusione dal limite deviata diverse volte (85’).

    WEST HAM-BACKA TOPOLA 3-1— Gara molto più incerta di quanto dica il risultato. Gli Hammers iniziano subito alla carica, Kudus e Ogbonna vanno vicini al gol senza inquadrare la porta. Nel finale di frazione Stojic, in uno dei rarissimi spunti del Backa Topola, sfiora la traversa di testa. I serbi si trovano clamorosamente in vantaggio al 47’: amnesia totale di Ogbonna che perde palla da ultimo uomo e apre un’autostrada a Stanic che non sbaglia. Il pari arriva al 66’ quando Petrovic devia male un cross di Benrahma da sinistra. Il 2-1 e il 3-1 arrivano praticamente in fotocopia: due colpi di testa, di Kudus (70’) e Coufal (82’), entrambi su angoli battuti sempre dalla sinistra.

    RANGERS-REAL BETIS 1-0— A parte qualche spunto di Isco, per lunghi tratti la partita ha davvero poco da raccontare. Non a caso l’unico gol dell’incontro arriva su situazione di palla inattiva: è Davies al 67’ a regalare la vittoria agli scozzesi risolvendo una mischia sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

    OLYMPIACOS-FRIBURGO 2-3— Sallai apre le ostilità approfittando di un retropassaggio sbagliato (9’), El Kaabi riporta la sfida in equilibrio segnando in scivolata su un traversone dalla destra. Prima dell’intervallo, Retsos atterra Doan in area e Grifo realizza dal dischetto la rete dell’1-2. Al 75’ è ancora l’attaccante marocchino dell’Olympiacos a pareggia, sempre in spaccata su un cross, ma nel finale (86’) Philipp gela il pubblico di Atene con una conclusione secca sul primo palo dopo un tiro dalla bandierina.

    SPARTA PRAGA-ARIS LIMASSOL 3-2
    — Fa tutto Krejci nel primo tempo. Prima causa il rigore trasformato da Kokorin al 9’, poi realizza una doppietta: al 20’ di testa su calcio d’angolo, al 26’ risolvendo una mischia generata da una rimessa laterale. Vitik mette i tre punti in cassaforte, sempre su un corner (67’), rendendo inutile il sigillo di Babicka, che segna con un bel sinistro da fuori area all’inizio del recupero. Quando, però, ormai è troppo tardi.
     
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    Atalanta da sballo: vince in casa dello Sporting, è fuga europea

    Decidono i gol di Scalvini e Ruggeri in un primo tempo dominato. Nella ripresa i portoghesi accorciano su rigore e prendono anche un palo

    5 ottobre - MILANO
    La poesia e poi la sofferenza. Così l’Atalanta s’inventa l’impresa che vale il primo posto in Europa League. La casa dello Sporting, primo in Portogallo e vincente all’esordio in Europa, è violata con un primo tempo di rara bellezza e potenza. Segnano due difensori, Scalvini e Ruggeri, emblema di una coralità che diventa superiorità e poi imbarazzante dominio. Nella ripresa però ci sono anche sangue, sudore e lacrime, negli ultimi 20 minuti, quando lo Sporting torna in sé e tenta la (vana) rimonta.

    SINFONIA—
    La prima sfuriata portoghese è solo fumo negli occhi. Perché poi la Dea prende in mano il match con grande disinvoltura. Cambi di fronte continui a innescare gli esterni, soprattutto Lookman che parte molto largo a sinistra e sa come pungere. Al 5’ il nigeriano semina il panico in area ma, invece di tirare, la mette in mezzo vanificando tutto. Poi è Kolasinac a colpire di testa su traversone del martello Zappacosta: la palla però finisce a lato. Lo Sporting arretra e arranca, anche perché l’Atalanta è più fisica e veloce e arriva sempre prima sulla palla. Col palleggio guadagna campo la Dea ma ecco, negli ultimi 20 metri, andrebbe fatto qualcosa di meglio. Le ripartenze dello Sporting non pungono perché dietro le chiusure sono puntuali, intanto là davanti i bergamaschi continuano a martellare. Solo CDK fatica a entrare in partita, tutti gli altri si muovono con un sincronismo sublime. Il vantaggio è solo questione di tempo e arriva al 33’: Koopmeiners verticalizza per Zappacosta che dal fondo mette in mezzo dove Scalvini trova il tocco vincente. Da qui si entra in modalità dominio: Lookman produce altre due grosse occasioni e poi dialoga con Ruggeri mandandolo davanti a Adan. Il difensore calcia una prima volta e poi col tap-in raddoppia. Atalanta padrona del campo e portoghesi in tilt, fischiatissimi. Il primo tempo termina così.

    RESISTENZA— Amorim inserisce Catamo, Coates e Edwards, non potendone cambiare dieci, e si vede un altro Sporting, più tonico e orgoglioso, rispetto al nulla della prima parte. Inacio di testa sfiora il gol, così Gasperini inserisce forze fresche con Scamacca e Toloi per De Ketelaere e Djimsiti. Il canovaccio è chiaro: portoghesi all’arrembaggio e Atalanta intenta a gestire l’importante vantaggio. Entrano Pasalic e Holm per gli stanchi Ederson e Zappacosta, mentre lievita l’aggressività dei portoghesi. Speculare non è di certo nelle corde della Dea che quindi va in difficoltà. Gli ultimi 15 minuti si riempiono di estrema sofferenza: al 76’ Scalvini tocca di mano in area, l’arbitro rivede al Var e decreta il rigore che Gyokeres infila spiazzando Musso. Il portiere nerazzurro poi però sfoggia due miracoli prima di essere salvato dal palo sul tiro di Catamo. Poi la resistenza della Dea viene premiata.
     
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    Il solito Lukaku, poi il Belotti show: e la Roma serve il poker al Servette

    Europa League, apre le marcature il belga al 22' del primo tempo, poi nella ripresa il gol di Pellegrini tra i due dell'ex Torino schierato dal 1' per far riposare Dybala

    Andrea Pugliese
    Giornalista
    5 ottobre - ROMA
    Il doppio centravanti funziona. Perché Lukaku allunga la striscia record a 13 partite consecutive con gol in Europa League e perché Belotti piazza la seconda doppietta della sua stagione, dopo quella iniziale con la Salernitana. Insomma, se per un po’ la Roma ha faticato a carburare, nella ripresa ha cambiato i giri al motore, portando a casa una vittoria netta per 4-0 contro gli svizzeri del Servette e restando così a punteggio pieno in vetta al suo girone insieme allo Slavia Praga.

    SEMPRE BIG ROM—
    Mou cambia i quinti e manda dentro El Shaarawy a sinistra e Celik a destra, optando davanti per il doppio centravanti, Lukaku-Belotti. Sembra poter essere tutto semplice, se non fosse che dopo appena 21 secondi di gioco Bedia approfitta di una dormita difensiva di Cristante e per poco non fa centro. Scampato il pericolo, la Roma si sistema e non rischia (quasi) più nulla. Il problema, però, è che non riesce neanche a costruire granché, con le due mezzali (Aouar e Bove) che girano a ritmi troppo bassi per dare intensità al gioco. In fascia si gioca più a sinistra che a destra, forse anche perché El Shaarawy gode di maggior fiducia di Celik. Così per passare ci vuole la caparbietà di Belotti, che si va a conquistare di rabbia un pallone da cui poi nasce il gol di Lukaku (su assist di Celik). Per il belga è la tredicesima partita consecutiva a segno in Europa League (con 17 gol), una striscia record che continua ad essere sempre più lunga. Ma soprattutto il quinto gol in 6 partite da titolare con la Roma, di fatto una sentenza. Una volta messa la freccia, la Roma gestisce il possesso e cerca l’affondo vincente. E il pallone per il 2-0 capita con due azioni simili prima sui piedi di El Shaarawy e poi ancora su quelli di Lukaku, ma senza successo. Dall’altra parte, invece, Weiler dopo un quarto d’ora cambia Crivelli con Kutesa, mandando l’angolano dalla parte di Celik per provare a sfruttare il mismatch sul piano della velocità.

    L'ALLUNGO— Ad inizio ripresa la Roma manda in archivio la partita, con tre gol in 15 minuti. Prima apre il graffio di Belotti dopo appena 33 secondi su tocco a seguire di testa di Pellegrini (appena entrato per Aouar), poi è proprio il capitano giallorosso a piazzare al volo il 3-0 (lasciando poco dopo il campo per un colpo alla gamba) ed infine è ancora Belotti, sugli sviluppi di un angolo, a bruciare di testa Frick. La partita di fatto finisce qui, anche se poi la Roma continua ad andare vicina al gol con El Shaarawy, Pagano e Ndicka. Sul 4-0, infatti, i giallorossi pensano più a gestire e ad evitare infortuni che non ad accelerare e fare male ancora agli svizzeri. Poi c’è spazio per un nuovo esordio assoluto, quello di Francesco D’Alessio, e poco altro ancora. Adesso la sfida con lo Slavia Praga per la vetta del girone, con le due squadre a punteggio pieno.
     
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    Finisce 2-2 il derby tra Gattuso e De Zerbi. West Ham ok a Friburgo, vince il Betis

    Quattro reti nel match tra Marsiglia e Brighton con Rino che va sul 2-0, ma si vede raggiungere dall'ex Sassuolo. In serata spiccano i 6 gol dello Slavia allo Sheriff nel girone della Roma
    Francesco Calvi

    5 ottobre - MILANO
    Rino domina nel primo tempo, Roberto risponde nella ripresa. A Marsiglia, finisce 2-2 il derby “italiano” di Europa League, che mette a confronto l’OM di Gattuso e il Brighton di De Zerbi. I Seagulls vanno sotto di due reti, poi si rialzano nella seconda frazione. Nel secondo turno vincono Liverpool, West Ham, Bayer Leverkusen e Betis, così come il Villarreal, che supera 1-0 il Rennes e festeggia grazie a un rigore parato allo scadere da Reina. Solo un pareggio per Ajax, Olympiacos e Panathinaikos (rispettivamente impegnate contro Aek, Backa Topola e Maccabi Haifa), mentre i Rangers perdono in casa dei ciprioti dell’Aris Limassol. A Sturm Graz, Tolosa e Qarabag basta una sola rete per conquistare tre punti. Lo Slavia Praga, invece, esagera contro lo Sheriff di Roberto Bordin: il match finisce 6-0, con tre reti segnate per tempo.

    OLYMPIQUE MARSIGLIA-BRIGHTON 2-2
    A Marsiglia va in scena una sfida tutta italiana tra l’OM di Gattuso e il Brighton di De Zerbi. Rino è appena arrivato in Ligue 1, Roberto è reduce dal ko per 6-1 contro l’Aston Villa. Il primo tempo è quasi a senso unico, con i francesi che arrivano all’intervallo sul 2-0. Il terzino Clauss è una spina nel fianco per i Seagulls, che tra il 19’ e il 20’ subiscono due reti quasi identiche. Il Marsiglia sfonda sulla destra e insiste con i cross a rimorchio e così va a segno prima con Mbemba e poi con Veretout. Il Brighton fatica soprattutto in fase difensiva, ma è anche sfortunato: Pau Lopez compie due miracoli su Ansu Fati e Wellbeck, mantenendo la porta inviolata fino al 45’. Gli inglesi cambiano volto nella ripresa, tanto che al 54’ già accorciano le distanze: Mitoma s’inventa una bella giocata, entra in area dalla sinistra e poi crossa in mezzo. Welbeck fa velo, Gross calcia e sigla il 2-1. Il Brighton alza il ritmo, l’OM si chiude, Pau Lopez salva su Mitoma, però non può nulla in occasione del 2-2: all’87’, infatti, Clauss rovina l’ottima prestazione rifilando un pestone in area a Lamptey. L’arbitro assegna un rigore al Brighton, che Joao Pedro trasforma, per il definitivo 2-2.

    AEK ATENE-AJAX 1-1— Gli olandesi – che schierano dal 1’ Sutalo e Tahirovic, cresciuti rispettivamente con Atalanta e Roma - non hanno iniziato al meglio la stagione, considerando che nelle prime cinque uscite di campionato hanno racimolato appena 5 punti. Anche in Grecia, contro l’AEK di Nordin Amrabat, l’avvio non è positivo: i padroni di casa fanno la partita, però non riescono a segnare e al 27’ pagano a caro prezzo un’ingenuità di Pineda. Al 27' il centrocampista sgambetta Bergwjin in area, concedendo all’Ajax la prima, vera occasione del match. Sul dischetto si presenta proprio Bergwjin, che mira all’angolino e timbra l’1-0. L’AEK non si scoraggia e insiste per il pareggio, che arriva al 74’ grazie al carisma dei più esperti: il 36enne Amrabat crossa in mezzo per il 34enne Vida, che di testa batte Gorter e sigla l’1-1.

    FRIBURGO-WEST HAM 1-2— Settimo posto in Premier League e vetta del gruppo A (a punteggio pieno) in Europa League: il West Ham si esalta con un’altra ottima prestazione, passando per due volte in vantaggio in casa del Friburgo. In Germania, dopo 8 minuti è già 1-0: Bowen crossa in mezzo per l’ex milanista Paqueta, che s’inserisce bene e stacca di testa. Il Friburgo prova a rispondere, ma gli Hammers sono bravi a compattarsi, evitando imbucate pericolose. Al 46’, tuttavia, Streich riesce a rompere gli equilibri con l’ingresso di Doan: il giapponese mette subito Sallai a tu per tu con Fabianski che, dopo un paio di respinte, è costretto ad arrendersi al tap-in dell’ungherese. Il punteggio di 1-1 resiste per poco più di un quarto d’ora, perché al 66’ il West Ham è di nuovo avanti. Ward-Prowse batte alla perfezione l’ennesimo calcio piazzato, Aguerd salta più in alto di tutti e incorna sotto la traversa.

    BACKA TOPOLA-OLYMPIACOS 2-2— Il trascinatore dei greci è il portoghese Podence, arrivato in estate in prestito dal Wolverhampton. Schierato largo a destra ma determinante quando viene dentro al campo, il 27enne produce un gol per tempo. Al 16’ si esibisce con un traversone vellutato per Masouras, che timbra la quarta rete stagionale con un colpo di testa. Al 57’ arriva anche la gioia personale, con un mancino sul primo palo che spiazza Ilic e vale il raddoppio. Al 63’ l’Olympiacos sostituisce proprio i due marcatori: passano pochi istanti e i serbi realizzano l’1-2, con Djakovac che riceve palla in area e ha tutto il tempo necessario per spiazzare Paschalakis. I greci accusano il colpo e, al 71’, devono fare i conti pure con l’espulsione di Ntoi: il Backa ne approfitta e si lancia all’assedio dell’area avversaria, raccogliendo i frutti sperati nel finale. Al 90’, infatti, Pantovic realizza il 2-2, regalando alla sua squadra il primo punto nel gruppo A.

    REAL BETIS-SPARTA PRAGA 2-1— Gli ospiti partono alla grande. Il Betis si sveglia poco dopo, ma trova il gol-vittoria soltanto nel finale. A Siviglia la squadra di Pellegrini si fa cogliere di sorpresa dopo appena 3 minuti: i cechi giocano la palla in profondità per Birmancevic, che a tu per tu con il portiere non sbaglia e realizza l’1-0. Al 9’ il Betis pareggia con il classe 2005 Diaoune (al terzo centro nelle ultime tre gare), che sfrutta un errore del portiere avversario e appoggia in rete con facilità. Il pareggio resiste fino al 78’, quando Isco rompe l’equilibrio con un colpo di testa. L’ex trequartista del Real raggiunge un traversone di Rodriguez sul primo palo, prolunga la traiettoria e beffa Jensen. Nel gruppo C, adesso, tutte le squadre (Sparta Praga, Aris Limassol, Rangers e Betis) sono a quota 3 punti.

    ARIS LIMASSOL-RANGERS 2-1— Una vittoria inaspettata per i ciprioti dell’ex Chievo Stepinski, che per tutto il match giocano alla pari contro il Rangers e si portano sul 2-0 in meno di un’ora. Al 9’ è già 1-0 per l’Aris: cross dalla destra di Bengtsson per Moussounda, che colpisce di testa e mette la gara in discesa. I Rangers non riescono a contrattaccare e al 59’ subiscono il bis da Babicka, autore del 2-0 proprio nel momento migliore degli scozzesi. Serve a poco la rete nel finale di Sima, esterno dei Rangers, che non riesce a dare il via al ribaltone.

    RKS RAKOW-STURM GRAZ 0-1— Nello stesso girone dell’Atalanta, i polacchi incassano una sconfitta di misura contro gli austriaci. L’equilibrio regna sovrano per tutta la durata della gara, però lo Sturm Graz è più bravo ad approfittare degli errori degli avversari. Il gol che decide il match arriva, infatti, al 23’, quando Dante mette in mezzo un cross non irresistibile. Kovacevic prova a respingere ma di fatto consegna il pallone a Boving, che di prima intenzione calcia in porta e supera il portiere dei polacchi, realizzando il gol decisivo.
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    LIVERPOOL-UNION SAINT GILLOISE 2-0— Klopp rinuncia a Van Dijk, Matip, Robertson, Mac Allister, Jones, Szoboszlai e Diaz. Le stelle dei Reds sono Salah e Darwin Nunez, il più pericoloso in campo fino al 40’: l’uruguagio si ritrova per due volte a tu per tu con il portiere, senza però riuscire a sbloccare la partita. La rete dell’1-0 arriva poco prima dell’intervallo con Gravenberch, che al termine di un contropiede si avventa sulla maldestra ribattuta di Moris e va a segno per la prima volta in stagione. Nella ripresa il portiere della squadra allenata dall’ex genoano Blessin si riscatta con due interventi spettacolari: prima devia sopra la traversa un’incornata di Jota, poi nega il bis dalla distanza a Gravenberch. Nulla può, però, sul mancino rasoterra con cui Jota chiude al 92’ la partita, siglando il 2-0.

    TOLOSA-LASK 1-0— I padroni di casa non deludono le aspettative. La squadra di Martinez concede poco e domina il match nella prima mezzora. Al 31’ passa in vantaggio con il terzino Suazo, che sfrutta un controllo sbagliato da Dallinga per appropriarsi del pallone e trafiggere il portiere. All’inizio della ripresa il Lask spreca due chance clamorose con Ljubicic e Jovicic, incapaci di centrare la porta da posizione ravvicinata. Poco dopo Dallinga sfiora il 2-0, ma il suo tiro di testa è intercettato dal portiere avversario. Nel finale il Tolosa riconquista il pallino del gioco, però non riesce a trovare la rete del raddoppio.

    VILLARREAL-LENS 1-0— Con il 41enne Pepe Reina titolare tra i pali e l’ex milanista Gabbia in difesa, il Villarreal passa in vantaggio e poi resiste agli assalti finali dei francesi. Nella prima frazione le squadre si equivalgono, ma sono proprio gli spagnoli a trovare l’1-0 con una conclusione dal limite dell’area di Sorloth. Il Rennes prova a rispondere, però non riesce a impensierire Reina, che in pieno recupero si esibisce con una parata che vale come un gol. L’ex portiere di Napoli, Milan e Lazio respinge, infatti, un tiro dal dischetto di Terrier, che sulla ribattuta non centra la porta e condanna il Rennes al ko.

    SLAVIA PRAGA-SHERIFF TIRASPOL 6-0— Una sfida a senso unico, nello stesso girone della Roma: i cechi (primi in classifica con 6 punti) rifilano tre gol per tempo allo Sheriff di Roberto Bordin. Al 4’ Chytill dà il via alle danze, tre minuti più tardi Ogbu raddoppia. Al 39’ Zafeirisi chiude la gara e sigla il momentaneo 3-0. I moldavi collezionano appena un tiro in 45 minuti e non riescono a riscattarsi nemmeno nella seconda frazione: al 47’ è di nuovo lo Slavia a segnare, con Schranz che si ritrova libero di appoggiare il pallone in rete con il portiere ormai fuori causa. Al 58’ Doudera fa 5-0 con un tap-in vincente, al 71’ Chytill si ripete con un tocco addirittura dentro l’area piccola. Il match finisce 6-0: i cechi sono primi a pari punti con la Roma, che affronteranno all’Olimpico il 26 ottobre.

    MOLDE-BAYER LEVERKUSEN 1-2— Sei gol segnati, uno subito, primo posto nel girone a punteggio pieno. Il Bayer Leverkusen non avrebbe potuto immaginare un avvio migliore in Europa League e, dopo il successo per 4-0 contro l’Hacken, realizza due reti in casa del Molde e mette la partita in discesa in meno di venti minuti: al 14’ Frimpong sigla l’1-0, approfittando di un passaggio sbagliato dal portiere avversario, al 18’ Tella raddoppia con un diagonale e trova la sua prima rete con la squadra di Xabi Alonso. Nel secondo tempo il Bayer si limita ad amministrare il vantaggio, mentre il Molde sfiora l’1-2 con un tiro di Kitolano, che s’infrange sul palo esterno. I norvegesi spingono con insistenza e all’87’ vanno a segno con un’incornata di Breivik, che tuttavia non basta a riaccendere le speranze della formazione di Moe.

    HACKEN-QARABAG 0-1— Un primo tempo quasi privo di emozioni, una ripresa che sorride alla squadra ospite. Per 45 minuti, Haken e Qarabag si studiano e non tirano mai in porta: l’unico squillo consiste in una conclusione di Rygaard, che colpisce la traversa direttamente su calcio di punizione. Nel secondo tempo, di contro, ingrana il Qarabag: al 70’ il brasiliano Juninho riceve palla al limite dell’area, si libera al tiro con una giocata e poi spedisce il pallone alla destra del portiere. Il match finisce 0-1 e gli azeri raggiungono il Leverkusen in vetta alla classifica del gruppo H.

    MACCABI HAIFA-PANATHINAIKOS 0-0— Il Maccabi Haifa fa la partita. I greci tengono botta, però non concludono mai nello specchio della porta difesa da Keouf. La sfida si accende dopo l’intervallo, anche se i padroni di casa devono fare a meno di Shuranov, sostituito per infortunio e uscito dal campo in barella: il Maccabi spinge, il Panathinaikos fa muro, gli israeliani David e Khalaili sono imprecisi e mancano l’appuntamento con l’1-0. La gara finisce a porte inviolate, per la gioia del Panathinaikos, che resta in vetta al gruppo F con 4 punti.
     
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    Colpo Gattuso: il Marsiglia batte l'Aek. Liverpool flop a Tolosa. Bayer certo dei playoff

    I Reds cadono 3-2 col 3-3 annullato al 97'. Il Brighton di De Zerbi spazza via l'Ajax. Il Betis ne fa 4, il Friburgo 5. Vince anche lo Sporting Lisbona nel girone dell'Atalanta. Ok West Ham, Rangers e Molde

    Salvatore Malfitano
    9 novembre 2023 (modifica alle 23:24) - MILANO
    La sorpresa della serata arriva da Tolosa, dove il Liverpool cade clamorosamente, rinviando la possibile qualificazione agli ottavi di Europa League. Festeggiano invece gli allenatori italiani: il Brighton di De Zerbi si fa ancora beffe dell’Ajax, il Marsiglia di Gattuso espugna Atene. Tra le eurorivali, nel girone dell’Atalanta non stecca lo Sporting contro il Rakow mentre nel gruppo della Roma il Servette ribalta lo Sheriff. Una magia di Paquetà firma il successo del West Ham sull’Olympiacos, tutto troppo facile per Real Betis e Friburgo.

    AEK-MARSIGLIA 0-2
    I francesi vincono con merito ad Atene contro l’Aek. Il Marsiglia passa in vantaggio al 25’ con il colpo di testa di Mbemba da calcio d’angolo, poi diverse conclusioni dalla distanza che non inquadrano lo specchio. All’inizio del secondo tempo Pau Lopez si supera sul colpo di testa di Garcia, in generale l’Om tiene meglio il campo e all’80’ sfiora il gol della tranquillità: il diagonale di Vitinha accarezza il palo e si spegne sul fondo. Bravo l’ex portiere della Roma ad opporsi a Zuber nel finale, ci si mette anche un po’ di fortuna dalla parte della squadra di Gattuso, che poi la chiude a recupero inoltrato con Sarr in contropiede.

    SPORTING-RAKOW 2-1
    — Serata serena per lo Sporting, che dal dischetto fa sua la sfida. Al 12’ Racovitan trattiene St. Juste a pochi passi dalla porta, è fallo su chiara occasione da rete, quindi espulsione e rigore. Gonçalves non sbaglia ed è impeccabile anche al 52’, quando ancora dagli undici metri sigla la doppietta personale; stavolta, ad originare la decisione, è un netto fallo di mani in area. Rundic prova a dare speranza ai suoi, ribadendo in rete una respinta di Adan (71’), ma non è sufficiente.

    WEST HAM-OLYMPIACOS 1-0— Gli Hammers soffrono, ma alla fine la spuntano contro l’Olympiacos. Primo tempo impegnativo per Paschalakis, che interviene bene su Aguerd (13’) e Benrahma (31’). Ward-Prowse spreca un’ottima palla gol da buona posizione al 65’, ci pensa però Paquetà a decidere l’incontro su un lancio del centrocampista; pregevole il tiro al volo del brasiliano ex Milan (73’). Nel finale gli ospiti sfiorano il pareggio con il palo di Camara, sull’evoluzione di un corner.

    REAL BETIS-ARIS LIMASSOL 4-1— Gli andalusi non vacillano contro l’Aris. La gara si mette in discesa al 34’, con Borja Iglesias che ringrazia l’assist perfetto di Vinicius per appoggiare a porta vuota. L’unico spavento per il Real Betis è corso in apertura di ripresa, quando Bengtsson con una bella volée pareggia ma è di pochi centimetri in fuorigioco al momento del passaggio. Il 2-0 è firmato da Ruibal, che entra in area e lascia partire un bolide che non lascia scampo a Vanà (64’). Ci sarebbe tempo anche per un terzo gol, che non arriva sul rigore accordato dopo on-field review per un fallo abbastanza netto su Isco: Fekir si parare il tiro al 76’. Poco male, perché ci pensa Roca a blindare il successo, sgusciando bene in mischia e trovando l’angolino da posizione defilata (79’). Di Kokorin il punto della bandiera all’84’ a porta sguarnita, il poker del Betis è di Ezzalzouli al termine di una bella azione personale sulla fascia sinistra.

    RANGERS-SPARTA PRAGA 2-1— Una sola squadra in campo a Glasgow, dove i Rangers si sbarazzano dello Sparta Praga. Apre le marcature Pereira sull’errore pessimo di Gomez che spalanca la strada all’avversario (17’). Tre minuti e gli scozzesi raddoppiano: Cantwell riceve largo a destra, rientra e trova il palo lontano con un preciso rasoterra. Pereira sfiora la doppietta, ma il suo tentativo si ferma sul palo. Nel secondo tempo i cechi si scuotono e Haraslin, ex Sassuolo, è bravo a concludere sotto la traversa dopo la discesa di Preciado (77’) per il 2-1. Passano pochi secondi e Pereira si vede annullare un gol per una spinta su Sorensen.

    FRIBURGO-BACKA TOPOLA 5-0— Nessun problema per il Friburgo, con il Backa Topola che non riesce ad opporre resistenza. Al 24’ il gol di Rohl, che gira bene sul suggerimento al centro di Eggestein. Ancora Rohl si vede negata la doppietta dal palo (38’), ma il raddoppio si materializza ugualmente grazie ad Eggestein che triangola con Grifo e conclude incrociando al 56’. I serbi accennano una reazione e il Friburgo la chiude: Weisshaupt sfonda sulla destra e apre il piatto, al 69’ il tris è servito. Il quarto gol porta il sigillo di Adamu, che riceve da Doan e fulmina il portiere sul primo palo (80’), per il quinto invece le parti si invertono e il giapponese a tu per tu con l’estremo difensore avversario non sbaglia.

    HACKEN-MOLDE 1-3— Può ben poco l’Hacken, perché il Molde la chiude già nel primo tempo. L’uno-due è firmato da Gulbrandsen prima (controllo orientato e diagonale al 16’) e da Eriksen poi, che risolve una mischia in area al 24’. Gli svedesi dimezzano le distanze con Hrstic al 65’, il più lesto a depositare in rete un pallone vagante in area dopo la respinta del portiere. Eriksen si regala una prodezza con un preciso sinistro a giro all’incrocio dei pali per sancire la vittoria (86’).

    TOLOSA-LIVERPOOL 3-2— La migliore occasione per la squadra di Klopp è in apertura di gara: al 4’ Gomez colpisce la traversa di testa sugli sviluppi di una palla inattiva. I francesi crescono col passare dei minuti e alla mezzora Suazo non inquadra di poco il bersaglio in spaccata. È il preludio alla rete del Tolosa, siglata da Donnum, che ruba palla a Tsimikas e infila Kelleher approfittando anche di una deviazione. La spinta dei Reds è sterile nella ripresa e Dallinga punisce ancora il Liverpool: riceve in area, si gira da centravanti vero e trova il diagonale vincente (59’). I Reds accorciano al 73’: traversone di Joe Gomez, Magri non vede il pallone e lo spinge involontariamente nella propria porta. Il giocatore del Tolosa si fa perdonare due minuti dopo: un’uscita approssimativa di Kelleher permette all’accorrente Magri di battere a porta quasi sguarnita. All’89’ Diogo Jota salta mezza squadra e accorcia, ma la sua prodezza è vana, anche se Quansah si vede annullare un gol a tempo scaduto (al 97') per un tocco di mano di MacAllister ad inizio azione.

    AJAX-BRIGHTON 0-2— Ansu Fati e Adingra, Adingra e Ansu Fati: cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia per il Brighton. Al 15’ l’ex Barcellona raccoglie l’assist del compagno e fa secco Ramaj, poi le parti si invertono al 53’, quando è Adingra a beneficiare del passaggio e incrocia alla perfezione. Il Brighton lascia campo, ma l’Ajax non è nemmeno fortunato, come nel caso del doppio palo colpito di Brobbey al 77’. La spinta degli olandesi è disperata, ma non basta a risollevare le sorti della partita.

    SERVETTE-SHERIFF 2-1— L’equilibrio è rotto al 12’: Mbekeli cerca il cross dopo un contatto al limite del fallo, ma la traiettoria è deviata da Severin che fatalmente batte il proprio portiere. Gli svizzeri hanno un paio di chance con Bedia, che prima calcia alto e poi non conclude su una disattenzione macroscopica della retroguardia avversaria. All’84’ pareggia Roullier, che risolve una mischia in area, ma nel recupero Bedia completa la rimonta nel finale su rigore. Espulso Zohouri per le proteste dopo la decisione dell’arbitro.

    QARABAG-BAYER LEVERKUSEN 0-1— Come prevedibile, è la formazione allenata da Xabi Alonso a fare la partita, ma il tanto possesso palla non è sinonimo di produzione offensiva e il Qarabag è minaccioso. L’unica occasione per il Bayer capita a metà primo tempo sui piedi di Boniface, ma la sua conclusione è neutralizzata da Lunev. Al 79’ invece Benzia manca il probabile matchpoint girando a lato sul pallone proposto da sinistra. In pieno recupero il Bayer conquista un calcio di rigore per fallo di mani, dal dischetto si presenta Boniface che spiazza Lunev e firma il successo. E per i tedeschi è certa almeno la partecipazione ai playoff.

    RENNES-PANATHINAIKOS 3-1— Non ci si annoia di certo a Roazhon Park. Al 9’ l’incontro si sblocca con una papera colossale di Brignoli, che si fa passare sotto le gambe la punizione calciata dalla distanza da Rieder. Eppure per il Rennes la gara sembra complicarsi al 32’, quando Belocian si fa espellere per una trattenuta in area su chiara occasione da rete e Ioannidis pareggia dal dischetto. Djuricic ha una buona palla sul destro al 56’, ma Gallon risponde bene sul primo palo. Nel momento di spinta dei greci, il Rennes punisce in ripartenza: ripartenza letale, conclusa dal tiro deviato di Blas che finisce sui piedi di Salah, che deve soltanto spingere in rete. Tre giri di lancette e i francesi addirittura allungano: il pestone di Vilhena in area su Matic vale il penalty, trasformato da Blas.

    MACCABI HAIFA-VILLARREAL 1-2
    — Sul neutro di Larnaca, il Villarreal trova una gran rimonta nel finale Maccabi. Gli spagnoli si rendono pericolosi al 19’ con Brereton, su cui si oppone splendidamente Keouf. Seck firma il vantaggio al 32’, colpendo bene di testa su una palla inattiva. Il portiere degli israeliani è il grande protagonista della serata: al 36’ para il rigore a Sorloth, che viene fatto ripetere. Calcia Trigueros, che cambia angolo, e para ancora. Il pari si concretizza all’84’, grazie ad Alex Baena che dal centro dell’area infila Keouf, quindi è Sorloth a ribaltarla quasi a tempo scaduto facendosi trovare pronto sulla respinta del portiere dopo il tiro di Moreno.
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    LASK LINZ -UNION SAINT GILLOISE 3-0— Non c’è partita a Linz, dove il Lask vince in scioltezza. Al 24’ apre le marcature Horvath su rigore, mentre nel recupero del primo tempo raddoppia Talovjerov con un grande stacco di testa su calcio d’angolo. Chiude i conti Zulj, sullo svolgimento di una punizione dalla trequarti: Ziereis centra la traversa di testa, lui è pronto per il tap-in che vale il tris.
     
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    Roma, a Praga arriva il 1° ko. Qualificazione rimandata: lo Slavia vince 2-0 ed è primo

    La squadra di Mourinho subisce il gioco dei padroni di casa e fatica a reagire dopo i gol di Jurecka e Masopust. La vittoria del Servette sullo Sheriff non garantisce ai giallorossi neanche il secondo posto

    Dal nostro inviato Pierfrancesco Archetti
    9 novembre 2023 (modifica alle 22:07) - PRAGA
    La prima sconfitta della Roma nel girone complica anche la strada per il primo posto che fa saltare il playoff di febbraio contro la terza della Champions League. Adesso Slavia e Roma sono a pari punti e con lo scontro diretto pure in parità come punteggio. Conterà quindi la differenza reti generale, in caso di arrivo appaiate, e al momento lo Slavia è davanti. Ma ci sono ancora due partite da disputare e il Servette, terzo non è ancora eliminato.

    I MOTIVI—
    La Roma cade nella ripresa e nel recupero per due volte rischia di prendere il 3-0. L’esito è corretto. Mourinho (squalificato) nello stendere le formazioni pensa anche al derby, oltre a Dybala tiene in panchina anche Cristante per farli entrare dopo l’intervallo: subito l’azzurro, a metà ripresa l’argentino. Non cambiano la gara. La Roma nella prima parte è chiusa dietro e non riesce a ripartire. Paredes controlla a fatica le operazioni in mezzo, con Bove al suo fianco e Aouar che deve frenare Dorley, ma anche lui si limita troppo a una sola fase. In porta come è abitudine in coppa c’è Svilar che nel primo tempo vede un traffico sostenuto in area ma non deve poi compiere interventi di rilievo. La miglior occasione è sui piedi di Chytil che in girata manda alto. Il lavoro difficile per il portiere arriva dopo.

    I GOL— Lo Slavia Praga, secondo nel suo campionato, cambia quattro titolari rispetto alla partita di Roma in cui si fece infilzare dopo soli 43 secondi. Adesso invece prende in mano subito la partita e non la molla più. La Roma non riesce a lanciare Lukaku, che è isolato in avanti e non riesce a districarsi fra i difensori. A inizio ripresa entra subito anche Karsdorp, che va a destra mandando Celik a sinistra. E dall’angolo destro nasce il gol dello Slavia al 5’ s.t. Cross di Provod, colpo di testa di Masopust, troppo solo a centro area, respinta di Svilar ma Chytil è il più svelto a mettere in mezzo e Jurecka infila davanti alla porta. Belotti avrebbe la possibilità di riequilibrare subito le sorti, ma il primo tiro in porta della Roma finisce sul portiere Mandous. Quando entra Dybala, la Roma dovrebbe portarsi di più dalle parti dell’area avversaria, ma viene infilata di nuovo al 29’: sempre Masopust è libero al limite, la sua botta va all’angolo destro: 2-0. Nel finale c’è anche il debutto nella Roma di Joao Costa, ma il risultato non cambia. Anzi è lo Slavia ad andare vicinissimo al 3-0 per due volte con Van Buren.
     
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    Atalanta, missione compiuta. Un gol di Djimsiti allo Sturm Graz qualifica la Dea

    La squadra di Gasperini, grazie alla vittoria sugli austriaci, supera il girone e guadagna almeno i playoff. Nelle prossime due partite si giocherà il primo posto

    dal nostro inviato Luca Taidelli
    9 novembre 2023 (modifica alle 23:58) - BERGAMO
    Missione compiuta. Con un gol di Djimsiti a inizio ripresa l’Atalanta batte lo Sturm Graz e si garantisce il passaggio del girone D di Europa League con due turni di anticipo. La ciliegina però andrà messa il 30 novembre, sempre al Gewiss contro lo Sporting già battuto all’andata, per garantirsi il primo posto che vale gli ottavi diretti (a marzo) senza passare dal playoff di febbraio contro una delle retrocesse dalla Champions. Buona reazione della Dea, che dopo il primo ko interno con l’Inter, torna a blindare la porta, rischiando poco o nulla in una serata in cui gli attaccanti hanno faticato.

    PRIMO TEMPO—
    La sorpresa iniziale di Gasp è Bakker, schierato a sinistra per l’assenza di Ruggeri, infortunato come De Ketelaere, Scalvini, Palomino e il lungodegente Touré. Ritmi subito frenetici, con i venti giocatori schiacciati in 30 metri. Il primo squillo è della Dea, ma Toloi al 14’ gira sopra la traversa l’ottima sponda aerea di Ederson. Il 4-4-2 disegnato da Ilzer limita gli sbocchi sugli esterni dei nerazzurri e con Koopmeiners braccato a turno dai due mediani l’Atalanta fatica a innescare le punte, con Scamacca costretto sempre spalle alla porta. Lookman è più nel vivo, anche perché svaria molto. Il paradosso dopo la prima mezzora è che i padroni di casa spingono di più, ma rischiano due volte su corner a favore concedendo un tre contro tre in ripartenza e ringraziano Prass che sul più bello invece di calciare cerca invano un compagno. Nell’unica occasione in cui Lookman riesce a sfondare è bravo Affengruber in scivolata ad anticipare Scamacca.

    SECONDO TEMPO— Si riparte con Hateboer per Zappacosta e un tiro di Lookman a scaldare il Gewiss, che al 5’ esplode quando Djimsiti bagna la duecentesima presenza in assoluto col sinistro che risolve una mischia da corner e stappa finalmente la gara. Il copione però non cambia, con la Dea che resta aggressiva ma fatica a trovare sbocchi. Entrano Muriel e Pasalic, che va a fare il centravanti, per Scamacca e Lookman, mentre Ilzer ci prova con Horvat (subito velenoso col mancino) e Texeira. I due nuovi di Gasp potrebbero chiuderla, ma prima Muriel manda alto dal cuore dell’area al termine di un’azione che aveva avviato con un numero e poi Pasalic a porta vuota liscia l’assist di Hateboer. E nel finale sono prima Gazibegovic e poi Scherpen a negare la gioia al croato
     
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    Eurogol di Scamacca, poi il pari dello Sporting: l'Atalanta soffre e conquista gli ottavi

    Gran destro da 25 metri dell'attaccante nerazzurro, il pareggio è di Edwards poi Pedro Goncalves si divora due volte il vantaggio. La Dea vince il girone con un turno di anticipo, portoghesi ai sedicesimi

    Dal nostro inviato Luca Taidelli
    30 novembre 2023 (modifica alle 20:54) - BERGAMO
    Missione compiuta, ma quanta sofferenza! L’Atalanta pareggia 1-1 con lo Sporting e si garantisce con un turno di anticipo il primo posto del girone di Europa League che vale l’accesso diretto agli ottavi ma dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo grazie a Scamacca si perde nella ripresa e rischia tantissimo perché dopo il pareggio Edwards il doppio palo interno di Gonçalves poteva cambiare la notte del Gewiss e il destino di una Dea andata in confusione per una buona mezz’ora.

    PRIMO TEMPO—
    Nessuna sorpresa nella Dea, Koopmeiners parte largo a destra m più spesso si piazza alle spalle di Scamacca e Lookman. Amorim invece rivisita lo Sporting, preferendo Trincao a Paulinho per completare il tridente con Gonçalves e Gyokeres. Nel cuore del gioco, con Morita, c’è l’ex Lecce Hjulmand. Il match potrebbe stapparsi già al 7’, con Scamacca che fredda Adan sul filtrante di Lookman. La beffa è che era scattato in fuorigioco per centimetri e soprattutto che dopo quell’affondo l’azzurro sembra accusare un fastidio alla coscia destra, che si tocca ripetutamente. Ma alla Dea va bene dall’altra parte, quando al 20’ Gyokeres va via a Djimsiti e il suo destro a giro sfiora il palo lontano. E va ancora meglio quando Scamacca (che evidentemente ha sciolto il muscolo) scatta di nuovo sul filo del fuorigioco sulla genialata di Koop e, invece di sfidare Adan nell’uno contro uno, dai 20-25 metri scarica uno scaldabagno che piega le mani al portiere. L’Atalanta va in controllo, anche se l’ottimo Gyokeres al 35’ va via di forza a Djimsiti una seconda volta e spalanca la porta allo sciagurato Gonçalves, che appoggia una mozzarella tra le braccia di Musso. Due fiammate in un match che la Dea tiene in mano con tanta fisicità (forse troppa, visti i tre gialli a Lookman, Salvini e Kolasinac) e il mestiere di Ederson e De Roon, che impediscono a Helmand e Morita di accompagnare l’azione e di alzare il baricentro dello Sporting.

    SECONDO TEMPO— Amorim nell’intervallo ridisegna la catena di destra con Catamo ed Edwards per gli impalpabili Esgaio e Trincao. I due nuovi confezionano subito la palla del pareggio con Djimsiti che si riscatta e mura Edwards. Gol fallito, gol subito? Quasi, perché sul ribaltamento Ederson innesca Scamacca che però tutto solo davanti ad Adan manda incredibilmente fuori di destro. E allora il vecchio adagio vale al contrario, perché Edwards è una freccia, parte dal centro, scambia con Gyokeres, lascia sul posto Djimsiti e all’11’ fa 1-1 e accende definitivamente gli oltre duemila tifosi giunti da Lisbona. Gasp vede i suoi in sofferenza e al 19’ richiama Lookman e Scamacca per Pasalic e Muriel. Ma il problema è in mezzo al campo, dove lo Sporting ora alterna le imbucate centrali con l’ampiezza garantita dagli esterni. Al 21’ Gonçalves sbuca a centro area e riesce nell’impresa di colpire entrambi i pali interni, ma senza segnare. Bravi i portoghesi, ma la Dea ha la colpa di andare in tilt, non riuscendo più a gestire il pallone. Entra anche Miranchuk per Koopmeiners, con giallo perché Gasp non voleva togliere l’olandese, ma la frittata è fatta. Buon per lui che lo Sporting debba rifiatare e che i suoi ritrovino un po’ di lucidità. Si fa male anche Kolasinac, che lascia il campo insieme a Scalvini per Bakker e Holm, con Hateboer e Ruggeri che finiscono da braccetti.
     
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    Lukaku-gol e pari col Servette. Roma avanti, ma il primo posto è quasi un miraggio

    Giallorossi a segno con Big Rom, pari di Bedia nella ripresa. Mou si garantisce i playoff, ma per andare diretti agli ottavi deve vincere con lo Sheriff e sperare

    Emanuele Zotti
    30 novembre 2023 (modifica alle 23:52) - MILANO
    Un pareggio che rischia di condannare definitivamente la Roma a disputare i playoff di Europa League a febbraio. A meno di “miracoli” durante l’ultima gara del girone in programma tra due settimane contro lo Sheriff all’Olimpico, quando lo Slavia Praga – che adesso conduce il girone G con 2 punti di vantaggio sui giallorossi – ospiterà proprio il Servette. La gara tra gli svizzeri e i giallorossi infatti si conclude 1-1, con i padroni di casa che nella ripresa annullano il momentaneo vantaggio romanista firmato da Lukaku. Gli uomini di Mou, scesi in campo con Cristante nei panni di centrale difensivo a causa del forfait di Mancini, pagano proprio l’errore del centrocampista sul gol del pareggio di Bedia ma – soprattutto – una scarsa lucidità sotto porta nonostante le occasioni nitide capitate prima sui piedi di Lukaku, El Shaarawy e poi di Dybala. La buona notizia è la matematica certezza di essersi qualificati alla fase ad eliminazione diretta anche se – come detto – per sperare nel primo posto servirà un passo falso dello Slavia. Per finire il girone in testa adesso Pellegrini e compagni dovranno necessariamente battere lo Sheriff e augurarsi una vittoria del Servette a Praga. In caso di pareggio dello Slavia e vittoria della Roma invece, per assicurarsi il primato c’è bisogno di una goleada tale da colmare una differenza reti che vede i cechi in vantaggio di 4 gol.

    PRIMO TEMPO—
    Gli svizzeri, obbligati a vincere per sperare di passare, partono a mille e nel primo quarto d’ora collezionano una serie di occasioni, tra cui quella all’12’ di Bolla che per primo testa i riflessi di Svilar, in porta al posto di Rui Patricio come sempre quando la Roma gioca in Coppa. La Roma poi fa valere la differenza tecnica dei giocatori rispetto a quelli del Servette e cresce, sfruttando meno le fasce (anche perché Celik a destra soffre troppo Bolla) e affondando principalmente al centro alla ricerca di Lukaku. La manovra riesce alla perfezione al 21’, quando dopo una grande giocata Llorente – stavolta più libero di muoversi perché utilizzato da braccetto destro dopo il forfait di Mancini – serve alla perfezione Romelu Lukaku che di prima fa partito il sinistro a giro che non lascia scampo a Frick. Il belga c’è e ha un paio di buone occasioni per il raddoppio al 25’ e al soprattutto al 35’ al termine di un’azione collettiva parte da Aouar, mentre Dybala sembra giocare un po’ con il freno a mano tirato, forse per il gelo di Ginevra o per il campo in condizioni pessime. Il Servette comunque non molla e al 45’ Kutesa calcia fortissimo dal limite verso l'incrocio dei pali, ma Svilar si allunga e con la mano di richiamo devia in angolo sfoggiando il primo vero miracolo da quando veste la maglia della Roma.

    SECONDO TEMPO— José Mourinho sceglie di affidarsi agli stessi protagonisti della prima frazione, nonostante il freddo e un terreno di gioco che continua a peggiorare azione dopo azione. Una scelta che, almeno inizialmente, non ripaga il portoghese considerato che – dopo il fischio di Stefanski – il copione è esattamente lo stesso del primo tempo, con gli svizzeri che attaccano in blocco la metà campo giallorossa. Stavolta gli sforzi dei padroni di casa vengono ripagati quasi immediatamente. Al 50’ infatti è Bedia che sfruttando un grave errore di Cristante – salta a vuoto sbagliando i tempi dell’intervento di testa sul cross avversario – è bravo (e fortunato) a controllare il pallone tenendolo basso e a battere Svilar con un tocco di piatto che passa sotto la gamba dell’estremo difensore. Una beffa per l’ex Benfica che, durante la miglior prestazione da romanista vista finora, paga l’errore di uno dei compagni più esperti. La doccia fredda però scuote la Roma che inizia ad affacciarsi in avanti e – soprattutto – Mourinho: cinque minuti dopo il pareggio infatti lo Special One infatti decide di richiamare in panchina Aouar, che lascia il campo dopo una prova tutt’altro che convincente, lasciando spazio a Pellegrini. L’assalto romanista però si infrange in maniera quasi sistematica sull’ordinato muro difensivo del Servette, che quasi sempre riesce a recuperare palla tentando di ripartire sfruttando l’impeto della Roma (spesso riversata in avanti). Ed è proprio per fermare un possibile contropiede avversario che Cristante rimedia la prima ammonizione per la formazione di Mourinho. La diga eretta dagli svizzeri però non sembra intimidire i giallorossi, che al 63’ si divorano il pareggio con Dybala che sfruttando un rimpallo favorevole si ritrova da solo davanti a Frick spedendo in curva il pallone del possibile raddoppio. La conferma che per la Joya non si tratti di una giornata favorevole arriva 9 minuti più tardi, quando l’argentino non riesce ad angolare abbastanza una conclusione d’interno sinistro che non crea troppe preoccupazioni al portiere avversario. L’errore del numero 21 spinge Mourinho ad attingere nuovamente dalla panchina, prima al 74’ quando manda in campo Spinazzola per El Shaarawy e poi all’81’ quando termina la gara di Bove e Dybala, usciti per lasciare spazio a Belotti (ammonito nel finale) e Renato Sanches. Mosse che aiutano la Roma a mantenersi costantemente nella metà campo avversaria, senza però creare mai reali pericoli per la porta svizzera (troppo timidi i tentativi di Paredes e Pellegrini). Niente da fare neanche nel finale – durante i 6’ di recupero concessi dal fischietto polacco – con Ndicka che si fa ammonire per fermare una possibile ripartenza avversaria (era diffidato, salterà lo Sheriff) e Svilar bravo a sventare un finale amaro con un’uscita bassa sull’ultimo assalto del Servette.
     
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    La Roma batte lo Sheriff ma passa come seconda: servono i playoff

    Nell'ultima partita all'Olimpico segnano Lukaku, Belotti e il baby Pisilli. I giallorossi chiudono alle spalle dello Slavia Praga

    Andrea Pugliese
    Giornalista
    14 dicembre 2023 (modifica alle 21:00) - ROMA
    La cosa più bella è tutta nel finale, con le lacrime di Niccolò Pisilli che proprio a un soffio dalla fine festeggia il suo esordio stagionale con il gol del 3-0. Lacrime condivise con tutti, tra abbracci e sorrisi. Il 3-0 rifilato all Sheriff non basta però alla Roma, perché lo Slavia batte il Servette 4-0 (succede tutto nel primo tempo) e conserva il primo posto del girone, costringendo i giallorossi al playoff di febbraio. Per Mou gioie e dolori, al di là del risultato. Perché Aouar ha dato segni di risveglio, ma ha dovuto lasciare il campo dopo soli 45’ per infortunio. E Sanches è andato solo ad intermittenza. Meglio consolarsi con i baby, allora, visto che nel secondo tempo i giallorossi hanno chiuso con Pagano, Pisilli e Mannini (oltre a Bove e Zalewski).

    TUTTO FACILE—
    Mou rivoluziona giocoforza la squadra, causa assenze e infortuni. Servono gol per sperare e per questo che la Roma si butta subito a capofitto in avanti, sfiorando il vantaggio subito con Karsdorp e trovandolo dopo solo 11’ di gioco con Lukaku (azione impostata da Aouar e rifinita a dovere da Zalewski). Il vantaggio però è una mera illusione, perché poco dopo lo Slavia segna a Praga ed è l’inizio di una goleada che condanna la Roma al secondo posto, a prescindere da tutto. I giallorossi però continuano a giocare, anche perché lo Sheriff è poco più di uno sparring partner: non pressa, non ha intensità né ritmo, la qualità poi neanche a dirlo. Così Aoaur può mostrare qualche buon numero (bella anche una combinazione volante con Lukaku), sicuramente meglio lui di Renato Sanches (che però scodella per Zalewski la palla da cui poi nasce il 2-0 di Belotti). Erano i due giocatori più attesi, per capire anche come stessero e se da oggi in poi di potrà contare un po’ di più su di loro. Senza pressione, l’algerino è sembrato a suo agio, il portoghese invece ancora un po’ in ritardo, tanto che da un suo errore sulla trequarti avversaria nasce l’unica palla gol dello Sheriff, con Svilar bravo a chiudere in uscita su Ankeye. Il problema di Aouar è che nel finale si fa male e ad inizio ripresa deve lasciare il posto ad El Shaarawy (con Mou che si piazza 3-4-1-2).

    ESORDIO E GOL— Nella ripresa a partita diventa quasi un allenamento. Lukaku ci prova subito da fuori e sfiora il 3-0, Bove con il nuovo assetto è costretto a correre per tre e Belotti calcia alle stelle da buona posizione. Nonostante le notizie di Praga, la Roma continua a giocare per fare gol. E dal 15’ della ripresa si trova con una difesa a dir poco improvvisata: Cristante centrale, Karsdorp e Bove a fare i braccetti. Non vale la pena rischiare, meglio pensare al Bologna. Anche se poi Pagano ci prova, c’è spazio per l’esordio stagionale di Pisilli che ha pure la palla giusta per festeggiare con lo champagne, ma la spreca calciando su Koval. Con le squadre lunghissime, le occasioni fioccano. Fernandes prova due sgroppate coast to coast, El Shaarawy si divora il 3-0 e Lukaku perde il tempo giusto da posizione ghiottissima. E allora spazio anche a Mannini, altro esordiente, ma a prendersi l’abbraccio finale della Sud è proprio Pisilli, che sigla il 3-0 dopo un uno-due con Lukaku. Adesso attesa per l’avversario del playoff, ma anche per la sfida di Bologna.
     
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    Lo Slavia vince e va agli ottavi. Finale pazzo a Rennes, avanti il Villarreal. Manita Leverkusen

    Nel gruppo F gli spagnoli vincono la sfida-spareggio contro i francesi. Nel gruppo G il Bayer a valanga. Gruppo E: l'Union SG batte il Liverpool e giocherà i playoff di Conference

    Oscar Maresca
    14 dicembre - 21:27 - MILANO
    Serata di verdetti in Europa League. Nel girone della Roma, lo Slavia Praga travolge il Servette 4-0 e si prende il primo posto: giallorossi agli spareggi. L’Union Saint-Gilloise batte il Liverpool delle riserve - già certo della vetta del girone - ma si deve accontentare della terza posizione che vale i playoff di Conference. ll secondo posto è del Tolosa che supera il Lask. Rennes-Villarreal valeva la testa del gruppo F: succede di tutto e si gioca addirittura fino al 104’. I francesi trovano il pareggio in pieno recupero, ma l’arbitro annulla tutto. Vince la squadra di Marcelino e conquista gli ottavi. Nel girone H, il Leverkusen di Xabi Alonso domina 5-1 contro il Molde mentre il Qarabag prosegue il suo cammino europeo battendo l’Hacken.

    GRUPPO E—
    Union SG-Liverpool 2-1 – Klopp manda in campo chi ha giocato meno in questa stagione e si vede. La squadra di Blessin attacca, riparte veloce e trova il vantaggio con un ottimo contropiede di Amoura. Poi i Reds pareggiano con la prima rete tra i grandi del difensore classe 2001 Quansah, che si libera dal limite dell’area e firma il momentaneo 1-1. Ma prima dell’intervallo, ancora una ripartenza della squadra belga fulmina gli avversari: segna Puertas, male il portiere Kelleher. Il Liverpool soffre, la difesa non riesce a chiudere gli spazi e l’Union Saint-Gilloise con il solito Puertas fa anche 3-1. L’arbitro però chiamato dal Var annulla tutto per un fallo di mano. Vince la formazione belga, ma non basta per proseguire in Europa League.

    LASK-TOLOSA 1-2— Succede poco nel primo tempo, le squadre non si sbilanciano. Per trovare la prima rete della partita bisogna aspettare il 54’, quando gli ospiti ripartono e con Dallinga sbloccano il risultato: è la quarta rete nella competizione per l’attaccante olandese. Poco dopo i padroni di casa pareggiano i conti con Ljubicic di testa. Gli ospiti archiviano la pratica spareggi con la rete decisiva di Suazo. Con questo risultato, la formazione di Martinez chiude seconda.

    CLASSIFICA— Liverpool 12, Tolosa 11, Union SG 8, Lask 3.

    GRUPPO F—
    Rennes-Villarreal 2-3 – Lo spareggio per il primo posto del gruppo se lo prende il Villarreal. Passano gli spagnoli con un rigore di Moreno, poi arriva il pari dei francesi grazie ad Assignon. Al 63’ gli uomini di Marcelino tornano davanti con un gran gol di Akhomach: il primo tra i grandi per il classe 2004 ex Barcellona. Succede di tutto negli ultimi dieci minuti: al 79’ Bias fa 2-2, appena sessanta secondi dopo gli spagnoli ritornano in vantaggio con Parejo. È una gara incredibile, si gioca fino al 104’: il Rennes trova anche il 3-3 che sarebbe valso la vetta del girone. Ma l’arbitro annulla il pareggio. Il Villarreal è primo, gli uomini di Stephan si fermano al secondo posto.

    PANATHINAIKOS-MACCABI HAIFA 1-2— Qui la partita valeva la terza posizione e quindi i playoff di Conference. A proseguire il cammino europeo è il Maccabi Haifa. Nel primo tempo gli ospiti trovano la prima rete della sfida con il colpo di testa vincente di David. La squadra di Dego chiude i giochi con il raddoppio decisivo di Chery. All’89’ Ioannidis accorcia, ma non basta. Eliminato il Panathinaikos.

    CLASSIFICA— Villarreal 13, Rennes 12, Maccabi Haifa 5, Panathinaikos 4.

    GRUPPO G—
    Slavia Praga-Servette 4-0 – Gli uomini di Trpisovsky dominano la partita, il club svizzero non si fa mai vedere davanti. Nella prima frazione i padroni di casa segnano addirittura quattro reti: Doudera di testa, Schranz raddoppia ed è il più veloce dei suoi a buttarla dentro, Chytil fa doppietta e si va all’intervallo sul 4-0. Con questo risultato, lo Slavia Praga si prende la vetta e condanna i giallorossi agli spareggi.

    CLASSIFICA— Slavia Praga 15, Roma 13, Servette 5, Sheriff Tiraspol 1.

    GRUPPO H—
    Bayer Leverkusen-Molde 5-1 – Gioca soltanto la formazione di Xabi Alonso. L’ex Roma Patrik Schick porta avanti i suoi con il secondo gol stagionale, ruba palla a metà campo e buca le mani di Petersen. La difesa dei norvegesi soffre e arrivano anche la seconda e la terza rete del match: segna Tapsoba, poi c’è l’autogol di Ellingsen. Nella ripresa è ancora dominio Leverkusen, Hlozek trova il 4-0. La valanga Leverkusen non si ferma più e ancora l’attaccante ceco con un tiro da fuori realizza la quinta rete. Negli ultimi minuti il Molde segna il gol della bandiera con Kitolano.

    QARABAG-HACKEN 2-1— A inizio gara sbaglia il portiere dell’Hacken e ne approfitta Leandro Andrade. Prima dell’intervallo c’è tempo anche per il raddoppio di Benzia. Nel finale un autogol di Huseynov accorcia le distanze, ma non cambia il verdetto. Finisce così, il Qarabag prosegue il suo cammino europeo.

    CLASSIFICA— Bayer Leverkusen 18, Qarabag 7, Molde 7, Hacken 0.
     
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